Tolkien Seminar anche in Italia


di Claudio Testi


Prosegue l’attività del Gruppo di Studio dedicato a Tolkien, il cui primo biennio di ricerca ha portato alla pubblicazione de “La falce spezzata: morte e immortalità in Tolkien” (Marietti 1820): il testo è stato tanto apprezzato dai critici più qualificati che all’inizio 2012 ne apparirà una versione in lingua inglese per la prestigiosa collana “Cormarë Series” della Walking Tree Publishers, promossa dal professor Honegger dell’Università di Jena.

Come tema di studio per il bienno 2010-2012 è stato scelto “Lo Hobbit” e, grazie all’interessamento dell’Istituto Filosofico di Studi Tomistici e dell’Associazione Romana di Studi Tolkieniani, questi incontri hanno avuto il patrocinio della Tolkien Society inglese, che li ha ufficialmente riconosciuti come “Tolkien Seminar”.

L’incontro di studio svoltosi a Modena il 26 Novembre 2011 (il quinto della ‘nuova serie’) ha avuto come ospite un relatore di eccezione: Verlyn Flieger che, assieme a Tom Shippey, è unanimemente riconosciuta come la massima studiosa di Tolkien.

La professoressa Flieger ha fatto un breve discorso introduttivo, proponendo come spunto di riflessione un interessantissimo parallelo tra Lo Hobbit e il ‘romance’ Medievale, focalizzando l’attenzione sul concetto di ‘avanture’, intesa come “scelta, rischio, pericolo” e che in quanto tale è applicabile tanto alle imprese di Bilbo che a quelle di Percival e Ivain.

Ne è poi scaturito un intenso dibattito nella quale il Gruppo ha potuto “sfruttare” al meglio le straordinarie competenze di Mrs. Flieger.

Particolarmente interessante è stata la discussione su chi sia davvero il protagonista de iIl Signore degli Anelli: chi ha detto Sam, chi si è schierato per Gandalf, chi ha proposto la Terra di Mezzo, e chi ha addirittura si è pronunciato per Sauron o... Radagast. Secondo Verlyn Flieger e la maggioranza dei “contendenti”, invece, il protagonista è risultato essere Frodo, che in effetti è colui senza il quale la storia non potrebbe reggersi.

L’incontro si è poi concluso con un pranzo a base di gnocco fritto e tigelle, piatti tipici modenesi e degni delle migliori tradizioni Hobbit: inutile dire che tra una fetta di prosciutto e un bicchiere di lambrusco, si è continuato a parlare della Terra di Mezzo e del genio tolkieniano.

Da ricordare anche che la sera precedente il seminario si è svolto un incontro pubblico dedicato al tema “Mito e Verità” in cui oltre alla professoressa Flieger (autrice di una profonda disamina sul testo dell’Athrtabeth Finrod ah Andreth, pubblicato in Morgoth’s Ring) era presente anche il professor Maddalena. Quest’ultimo, che di recente ha curato la traduzione italiana i “Salvare le apparenze” di Owen Barfield, ha con maestria illustrato al pubblico le profonde intuizioni di quest’altro celebre Inkling.

Insomma, due giorni davvero intensi che, ci auguriamo, (dopo la collana di Studi “Tolkien e dintorni” e il grande convegno del 2010 “Tolkien e la Filosofia”) contribuiranno a diffondere anche in Italia i grandi studi critici esteri che, come ben sanno gli amici di Endore e Franco Manni (che per primo li fece conoscere in Italia), restano imprescindibili per capire davvero la reale grandezza e profondità di J.R.R.Tolkien.