La valigia per la Terra di Mezzo


di Beppe Roncari



L’estate 2011 è finita, ma quella 2012 sarà nelle speranze di tutti quando leggerete questo pezzo… e allora che cosa c’è di meglio del proiettarsi con la fantasia in un… viaggio nella Terra di Mezzo?

Che cosa si mette in valigia per andare in vacanza nella Terra di Mezzo? Di certo il primo a cui chiedere, se si vuole viaggiare comodi, è il Signor Bilbo Baggins, di Casa Baggins…

Come in Guida galattica per autostoppisti di Douglas Adams, dove l’unica cosa da non dimenticare mai è l’asciugamano… nel mondo di Tolkien non si può partire senza… “fazzoletto”!



Fino alla fine dei suoi giorni Bilbo non riuscì mai a ricordare come fece a trovarsi fuori casa, senza cappello, bastone, un po’ di denaro, o una qualsiasi di quelle cose che di solito portava con sé quando usciva, lasciando a metà la sua seconda colazione e senza sparecchiare, ficcando le chiavi in mano a Gandalf e correndo alla massima velocità consentitagli dai piedi lanosi giù per il viottolo, oltre il grande Mulino, al di là dell’Acqua e poi per un miglio e più.

Era tutto ansimante quando arrivò a Lungacque proprio alle undici precise, e scoprì che era venuto via senza un fazzoletto!

« Bravo! » disse Balin che stava sulla porta della locanda in attesa di vederlo arrivare.

Proprio allora tutti gli altri sbucarono da dietro l’angolo della strada proveniente dal villaggio.

Montavano dei pony, e da entrambi i fianchi di ogni pony pendevano i bagagli più disparati: casse, pacchi ed effetti personali. C’era anche un pony piccolo piccolo, a quanto pareva destinato a Bilbo.

« Montate su, voi due, e partiamo! » disse Thorin.

« Mi dispiace tanto, » disse Bilbo « ma sono venuto via senza cappello, e ho dimenticato il fazzoletto e sono senza soldi. Non ho ricevuto il vostro biglietto che alle dieci e quarantacinque, per essere precisi ».

« Non essere preciso, » disse Dwalin « e non preoccuparti! Dovrai fare a meno di fazzoletti e di un bel po’ di altre cose, prima di arrivare alla fine del viaggio. Per quanto riguarda il cappello, ho un cappuccio e un mantello in più nel mio bagaglio ».

E fu così che si misero in viaggio, caracollando via dalla locanda in un bel mattino di fine aprile, su dei pony sovraccarichi; e Bilbo indossava un cappuccio verde scuro (un po’ rovinato dalle intemperie) e un mantello verde scuro prestatigli da Dwalin. Erano troppo grandi per lui e gli davano un’aria abbastanza buffa. Che cosa avrebbe pensato di lui suo padre Bungo, non oso immaginarlo. La sua unica consolazione era che non avrebbe potuto essere scambiato per un nano, visto che non aveva la barba.

Cavalcavano da poco, quando arrivò Gandalf, veramente superbo su un cavallo bianco.

Recava con sé molti fazzoletti, e la pipa e il tabacco di Bilbo. Dopo di ciò, dunque, la brigata andò avanti molto allegramente, ed essi raccontarono storie o cantarono canzoni tutto il giorno mentre cavalcavano, eccetto naturalmente quando si fermavano per i pasti. Non ce n’erano tanti quanti Bilbo avrebbe voluto, tuttavia egli cominciò a pensare che in fondo le avventure non erano poi troppo brutte.



Insomma, Bilbo era partito per l’equivalente contemporaneo di un “last-minute” con “avventure nel mondo”, si potrebbe dire. Se un’avventura può essere considerata anche una vacanza.

Sappiamo che le opere fantasy come quella di Tolkien sono state e sono spesso accusate proprio di questo, cioè di “escapismo”, di fuga dalla realtà. Tuttavia a nessun lavoratore onesto si può negare il suo periodo di vacanza – a parte i molti precari senza diritti del mondo lavorativo contemporaneo.

Tornando all’argomento principale, quale luogo migliore di Gran Burrone o del Bosco di Lothlorien per fare incetta di attrezzature e di generi di prima necessità per un’avventura nella Terra di Mezzo? Pare che le cotte di maglia e le spade di mithril siano un articolo di prima necessità, per quanto – occorre ammetterlo – piuttosto costose!

Abiti: se siete hobbit siete già fortunati, non dovete mettere in valigia un sacco di calzature! Al riguardo mi sono sempre chiesto quale fosse la corrispondente passione per le donne hobbit, in mancanza del feticcio delle scarpe… Vestiti, dunque. Pochi, innanzitutto. Un cavallo è un bene prezioso e anche procurarsi un pony o un mulo è difficile: quindi dimenticatevi tante valigie. Direi che un cambio è tutto quello che vi potete permettere.

Ma qui incontriamo subito una difficoltà… dai geli del Caradhras ai caldi deserti dei Sudroni, qual è un abito per tutte le stagioni? La risposta è ovvia: procuratevi un bel mantello elfico! Caldo nel gelo, fresco d’estate. Ha inoltre la pregevolissima qualità di essere mimetico e di schermarvi da sguardi indiscreti… non ci sono i paparazzi sulle coste del Grande Mare, ma nazgûl ed orchetti sono comunque individui che è bene evitare, se possibile, per non parlare di draghi e ragni giganti…

Per questi ultimi, o se vi foste persi nelle Miniere di Moria, portate con voi un Mago come Gandalf con bastone luminescente… o almeno una fiala elfica con un barlume della stella di Eärendil: utilissima come torcia quando ogni altra luce venga meno.

Cibo: anche le razioni pesano, e se volete fare cinque pranzi al giorno dovete pensare di spendere un po’ di più e prenotare, magari, la pensione completa o l’all inclusive… ma se volete andare al risparmio senza perdere in qualità, al posto delle solite, tristi gallette nanesche, che ne dite di una bella scorta di lembas? Il pan di via degli elfi è più dolce delle paste al miele, e infinitamente più nutritivo, senza zuccheri aggiunti e con un basso tasso di colesterolo! 100% naturale. Ovviamente non è così facile procurarselo, ma dura a lungo e pesa poco anche se, occorre dirlo, anch’esso alla lunga stanca: sostiene nel cammino, ma non sazia davvero quel languorino che non è proprio fame ma più… voglia di qualcosa di nuovo!

Un buon vino del Dorwinion, magari, potrebbe farvi dimenticare i morsi della fame e passare una piacevole serata attorno al fuoco. Nota bene: acciarino o pietra focaia sono un must, e non dimenticate almeno una fascina di legna secca e asciutta (altrimenti dovete portarvi anche un paio di nani, Ori e Oin, se volete fare un fuoco decente sotto tutte le condizioni atmosferiche).

Dimentico qualcosa? Certo, erba pipa! E altrimenti che vacanza è? Guardate che fuori dalla Contea è terribilmente difficile procurarsela, a meno che non siate introdotti nel mercato nero del guardiano uruk dei magazzini di Isengard…

Concludo con un ultimo suggerimento, ma fondamentale. Una MAPPA.

Senza una mappa non ci sarebbe stato neanche un Signore degli Anelli, vi direbbe Tolkien. Se volete mettervi a esplorare un vasto e complesso mondo fantastico, disegnare e seguire una mappa è fondamentale, non andreste molto lontano senza.



Buon viaggio!