PERSONAGGI TOLKIENIANI

[ a causa dei problemi esistenziali del direttore, non avendo potuto quest'anno organizzare la annuale tavola rotonda tra i membri della Redazione di “Endòre” , vine riproposta qui la trascrizione di una vecchia tavola rotonda (mai pubblicata su “Endòre”) tenutasi a Brescia il 4 Gennaio 1998 . Legenda: C = Carlo Stagnaro, E = Elena Grecchi, F = Franco Manni, G = Giuseppe Roncari, L = Lorenzo Daniele, P = Paolo Barbiano]





Personaggi Preferiti

G : A me Tuor è il più antipatico, anche se all’inizio mi era simpatico perché era schiavo, quando però gli appare Ulmo (unico caso di Valar che appaia ad un uomo), trova l’elfico marinaio Voronwe e arriva a Gondolin e diventa il signore della città in quanto genero di Turgon, beh allora io sono più dalla parte del povero Maeglin che aveva avuto molti traumi infantili (figlio di un elfo scuro, il padre uccide la madre e viene ucciso) e che poi ha un amore infelice per Idril. Quando viene catturato passa dalla parte di Moroth e viene ucciso da Tuor. Poi a Tuor va tutto bene, uccide 50 Balrog, mentre uno solo basta a uccidere Glorfindel...

C : Il Gastone di Tolkien...

G : Lui arriva a Valinor prima di Earendil, i Valar lo complimentano e gli chiedono se vuole diventare elfo per rimanere e lui diventa elfo

F : A me è simpatico Gandalf, egli conosce il passato è un sapiente insegnante ma non è distante, diversamente da Elrond

P : Ma gli elfi sono antipatici, perché non danno consigli...evadono

F : Gandalf mi piace anche per il suo umorismo

P : Ha un linguaggio non aulico

G : E’ un divulgatore

F : E’ uno che corregge gli altri, ma è tollerante

L : E’ l’alter ego più evidente di Tolkien : “Testa vuota di un Tuc!”, quello che direbbe un professore.

F : E’ votato al sacrificio, la sua sicurezza deriva anche dal sapere che è pronto al sacrificio. Mi ha esaltato, nel passato, l’episodio del ponte di Moria così come gli altri in cui egli compare come angelo ( davanti al capo dei Nazgul al portone di Minas Tirith, quando salva Faramir dai Nazgul, quando cavalca a Trombatorrione), adesso tali scene mi sembrano più di cartapesta. Più realistiche sono le scene “profetiche” (nel senso veterotestamentario) in cui egli dà moniti sgradevoli ma salutari a Edoras e a Minas Tirith.

G : Rifiuta l’Anello offerto da Frodo e dice che “la mia via è la pietà e con l’Anello potrei peccare a causa della pietà e del desiderio di fare il bene”.

L : Il problema della morte/risurrezione in Gandalf è un’allusione a Cristo : devo tornare, ma per poco tempo

C : Gandalf si reincarna, diversamente da Sauron, la sua è una metamorfosi più che una morte. Dopo di allora egli non è più solo un maestro ma agisce e combatte veramente.

P : Ma ha anche dimenticato molte cose

L : Dopo la morte/risurrezione di Gandalf la contrapposizione tra lui e Sauron diventa più manichea

F : Un personaggio che mi interessa anche se non posso dire che mi sia simpatico è Frodo. Egli è il “diverso”

L : Perché ha desiderio di avventura

F : Vero solo in parte, perché ce l’hanno anche Sam , Merry e Pipino. Frodo non riesce a godere della Terra di Mezzo perché ha avuto grandi ferite

G : Perché non vuole perdonarsi di non aver resistito alla tentazione. Non ha il senso religioso della grazia

F : Ma per me c’è il fatto di essere celibe e, più a monte, di essere orfano : mi sembra che Tolkien dicendo che Frodo era celibe come “per tenersi pronto per qualcosa” faccia il romanziere, perché nella vita non so se vada così

G : Però proprio lui doveva portare e gettare l’Anello

C : I miei preferiti sono due personaggi opposti tra loro : Sam e Feanor. Sam voleva vedere le avventure ma non trovarcisi dentro, come nei giochi per computer. Ciò che ricorda, infatti è Lorien e non Mordor, che è invece la sua vera avventura. Feanor lo paragono all’Ulisse di Dante che parte proprio perché i Valar gli avevano messo un limite; mi piace la voglia di sapere e andare oltre, prototipo dell’avventuriero il cui sapere è finalizzato a realizzare qualcosa che prima non era stato fatto.

L : In effetti coi Silmaril riesce a realizzare qualcosa che neanche i Valar avevano fatto

C : Invece Sam mi piace perché si coinvolge, perché vuole bene a Frodo, vuole aiutarlo a fare il suo lavoro, anche indipendentemente dalla Guerra dell’Anello, con lo stesso spirito con cui faceva per lui la minestrina

P : Non è come Merry e Pipino che sono un po’ come due ragazzi viziati

C : Anche per questioni famigliari : viene da una famiglia di giardinieri, tutti gli altri sono abituati a dire :”Sam, fammi questo!”.

F : Ma c’è un rapporto tra Feanor e Sam ?

C : Solo in quanto opposti, perché non potrebbero mai diventare amici

P : A me, a parte Gandalf, è simpatico il Vala Ulmo, perché diserta gli aulici e poco efficaci Grandi Consigli degli altri Valar. Ama la Terra di Mezzo e ci sta dietro, ama gli uomini mentre gli altri Valar preferiscono gli elfi. Poi è anche più indipendente, inoltre non ha una sposa. Un personaggio secondario a me simpatico è Mim il nanerottolo, avido, infido, però è l’ultimo discendente del suo popolo, gli invadono la casa, gli uccidono il figlio, poi Beleg gli ruba l’affetto di Turin : la sua è una tragedia misconosciuta, non celebrata.

E : Non mi sono mai identificata in nessun personaggio. Il mio preferito è Gandalf, perché è la figura maschile di riferimento, non come un padre che aiuta e consiglia, ma come persona che dà ispirazioni, figura senza rapporto di parentela ma esterna, alla quale non ci si affeziona più di tanto, la si può ammirare e amare, ma a cui non ci si lega. Per mia piccola esperienza ho visto che tra le lettrici è il personaggio più gettonato

F : Ma come fa Gandalf a svolgere la sua missione avendo la prospettiva di non avere legami ?

E : Non mi sono posta il problema del perché lui svolga la sua missione. L’altro personaggio a me simpatico è l’unico femminile che non mi è antipatico : è Eowyn quando racconta del suo innamoramento per Aragorn : è questa una cosa “umana” che poteva capitare. Galadriel mi è antipatica perché fredda e troppo perfetta, c’è in lei una certa durezza, ed è troppo poco dipendente dalle figure maschili

L : Le figure femminili sono come “santificate”. Il mio personaggio, già segnalato sul n°6 di TdM, è una figura femminile atipica : Ungoliant.

G : Tra i cattivi mi è simpatico il Re degli Stregoni di Angmar, non è un simbolo astratto del male, mi sembra che incarni la fatica della ragione di stato, ha un senso della realtà molto forte. Quando Gandalf gli dice che non può passare lui risponde che questa è la sua ora . Il male non è solo privazione del bene ma ha anche una consistenza propria, lui aveva infatti creato un regno sua proprio. Tra i buoni mi è simpatico Finrod quando aiuta Beren per la sua missione suicida e lascia il suo regno, non vedrà il suo erede al trono, lascia il suo regno a suo fratello, poi c’è il duello di canto con Sauron, e poi si sacrifica per Beren. Mi piace perché tiene fede alla parola data quando vede l’anello del pegno.

P : E’ questo un tenere fede “buono”, non come quello folle di Feanor e dei suoi figli. Poi a me piace Finrod perché è come Ulmo: è amico degli uomini, gli sono simpatici, non ha l’atteggiamento di sufficienza che hanno per loro gli altri elfi, è l’esatto contrario di Thingol





Altri Personaggi



L : Ricordo Ghan-buri-ghan perché mi ha ispirato compassione, perché è stato trattato male il suo popolo

G : Ma ha grande dignità. Non fa polemica, non si comporta come il tipico uomo di stato

C : Incarna uno dei tre modi diversi di essere Re : quello di Denethor che ha un altero distacco dal suo popolo e compie nel segreto della torretta gli arcana imperii, quello di Theoden che per sfiducia e per l’influenza di Grima si trova come a metà strada, quello di Ghan, che è egli stesso uno del suo popolo, primus inter pares.

P : Tolkien si è divertito a immaginare non gli aborigeni australiani di oggi ma l’uomo preistorico europeo. Ci sono anche echi degli indiani d’America.

C : Anche l’Anello è un personaggio perché ha una propria volontà, è anche il motore non solo della Guerra ma anche di eventi precedenti

P : Per me è un robot che deve agire come gli era stato insegnato da Sauron

L : Se stabiliamo che l’anello è sempre legato a Sauron, esso è solo la materializzazione di Sauron sul piano storico, tra gli esseri viventi

F : Ma per me l’Anello è anche in parte indipendente : pensiamo se fosse stato usato da Gandalf

G : Egli voleva essere il dominatore di tutto e dunque gli andava bene Sauron solo perché gli sembrava il più potente di tutti, ma se ci fosse stato un altro a mostrarsi il più forte per l’Anello sarebbe stato lo stesso

C : Visto che Sauron ha “immesso” la sua volontà nell’Anello, esso ormai va al di là di Sauron

E : Come oggetto fisico esso è semplice, comune, senza gemme o appariscenti decorazioni. Uno si aspetterebbe - seguendo l’inerzia dei luoghi comuni - che le cose peggiori e più pericolose si possano almeno riconoscere dal loro visibile aspetto. Invece è proprio come diceva Hannah Arendt osservando la figura di Eichmann al processo di Gerusalemme : la “banalità del male”.

C : A me Aragorn dice poco, perché è bravo, perfetto, bello, dal destino (fausto) già segnato

P : Nel discorso dopo la morte di Gandalf egli dice “a me tocca”, ciò - nel tono di rassegnazione e di incertezza con cui è detta la frase - ci mostra anche la sua umanità, ma è una delle rare eccezioni

L : A me piace come Granpasso, perché è ramingo, è misconosciuto, aiuta chi è in difficoltà

C : Di Saruman mi affascina il discorso, riportato da Gandalf, sul fatto che è diventato multicolore, perché lì si vede che Saruman essendo cosciente della propria potenza era frustrato dal non potere fare nessun uso visibile di tale superiorità, aveva come un’ “angoscia di riconoscimento”, e ciò lo porta ad assimilarsi al Nemico

L : Non ho mai sentito Saruman completamente malvagio, lo vedo come una persona presa tra l’incudine e il martello : il Bianco Consiglio e Sauron

C : Ma chi tradisce anche l’alleato malvagio (visto che Saruman cercava anche di tradire Sauron) è forse una persona ancora più malvagia. O no ?

P : Saruman è la figura dell’intellettuale si interessa della sapienza (la tradizione degli anelli) per curiosità, per il vacuo gusto di sentirsi dotto, per scopi di potere. Non cerca invece la sapienza per servire e aiutare i popoli della Terra di Mezzo. Non ama le persone, e si estrania nella sua torre d’avorio (Orthanc) proprio come purtroppo fanno molti intellettuali. Ha un lato comune con Radagast : non certo il potere, che al Bruno non interessa, ma l’essersi dimenticato che gli Istari erano stati mandati da Valinor nella Terra di Mezzo per servire con la sapienza i suoi popoli. Arriva così alla meschineria della vendetta finale contro gli hobbit

L : E’ immagine dello scienziato che vuole prendere il potere

G : Quando la Compagnia lo incontra mendicante verso la fine, lui rifiuta la salvezza : si vede anche in questo personaggio una sorta di orgoglio costituzionale, per quanto diverso da quello di Feanor

L : E’ l’orgoglio del filosofo

C : Feanor ha fatto qualcosa, Saruman non ha fatto niente. Perché la cultura se si isola dalla gente è niente, mentre l’arte rimane bella la cultura diventa semplicemente ridicola (come ci fa vedere Tolkien quando fa parlare lo sterile dotto di Minas Tirith dell’ “erba del re”)

G : Quando Saruman muore la sua ombra si volge verso l’occidente. Mi sembra....quasi chiedesse, chissà perché, una ricompensa ai Valar

P : No, secondo me questo è un segno di rimorso

C : No, neanche questo. Secondo me , invece, questa è come un’ultima sfida

E : No, neppure questo ! Secondo me è invece un rimpianto nostalgico, ma vissuto sentendosi una vittima del destino e non un colpevole

L : Sono più d’accordo con Paolo : è questa la prima coscienza dell’errore

F : Io invece sono intermedio tra Paolo e Elena : Saruman capisce di avere sbagliato ma pensa : “non potevo fare altro!”, e dunque si sente vittima e invidia la presunta “felicità” dei “buoni”

E : Passando a un altro personaggio, osservo che Legolas è importante perché è sempre presente nei momenti decisivi della storia, anche se il suo carattere “silvano” lo fa rimanere in secondo piano

G : E’ l’arciere..

E : Mi ha colpito che a una mia amica fosse piaciuto di lui proprio questo stare in secondo piano. Poi la sua amicizia col Nano è singolare. Non è il tipico elfo orgoglioso

P : C’è ancora molto da parlare sull’argomento dei personaggi. Potremo continuare in un prossimo incontro...