Lothlórien


di Enrico Imperatori



Liberi alfin i superstiti amici,

fuggiti ormai dal reame montano,

ristanno increduli ed infelici

piangendo tristi il loro decano.


Tempo non v’è, son vicini i nemici

Il sacrificio non fu fatto invano,

il bosco arcano laggiù alle pendici

invita i viandanti sul suol sovrano.


Mirabil foresta, regno beato,

concede il passo ai raminghi feriti,

e tra le sue fronde, cor si rinfranca.


Ecco condotto il gruppo affrancato

seppur con cautele in quei siti fatati,

ove li attende la dea: Dama bianca!