Bosco Atro (parte 7)

Analisi del nuovo progetto cinematografico tolkieniano





LO HOBBIT è TRA NOI!





A cura di Filippo “Jedifil” Rossi



Con contributi di Lorenzo “Saebi” Pedretti – tratto dalla rubrica “Bosco Atro” in LIVING FORCE Magazine, rivista trimestrale pubblicata dal fan club YAVIN 4 (www.yavinquattro.net)







Riportiamo su Endòre il meglio della rubrica di LIVING FORCE Magazine “Bosco Atro”, dal 2008 dedicata all’evento Hobbit. Si tratta dell’ormai triplo prequel dell’epocale trilogia filmica de “Il Signore degli Anelli” creata dal cineasta neozelandese Peter Jackson, che fin dal 1997 fermò il mondo cinematografico; e in seguito, dal dicembre 2001 al dicembre 2003, riuscì a portare John Ronald Reuel Tolkien nelle sale, rivoluzionò il Fantasy sul grande schermo e segnò la passione di tantissimi fans.

Oggi si ripete quella titanica, indimenticabile esperienza della cine-saga tolkieniana girata per vari anni in Nuova Zelanda. PJ è il regista, lo scrittore e il produttore esecutivo di tre film sequenziali anteriori alla trilogia, ispirati al romanzo d’esordio di Tolkien: “Lo Hobbit” (1937). Lo staff creativo Weta è lo stesso, pluripremiato, della vecchia impresa dell’Unico Anello.

Dicembre 2011, dicembre 2012… erano queste le date di uscita degli iniziali due film (il primo nel decennale della Compagnia dell’Anello), poi ritardate di un anno esatto per problemi produttivi - che hanno portato anche alla rinuncia del regista prescelto, il grande messicano Guillermo del Toro. Nell’estate 2012, pochi mesi prima del debutto, PJ ha annunciato che i film sono diventati tre “per completare al meglio la trasposizione del vastissimo materiale di partenza”.

Grazie al contributo del tolkieniano di YAVIN 4 Lorenzo “Saebi” Pedretti approfondiamo cronologicamente, trimestre per trimestre, il colossale progetto Fantasy. Dall’estate 2008, l’avvio della pre-produzione; arrivando a questo finale di 2012: l’inverno a lungo atteso in cui lo Hobbit designerà il più giovane erede. Addentriamoci nel BOSCO ATRO...





Thorin versus Elfi Silvani



di Lorenzo “Saebi” Pedretti





A questa, THORIN, LE RUNE DANNO IL NOME DI ORCRIST,

CHE vUOL DIRE FENDIORCHI NELL’ANTICO LINGUAGGIO DI GONDOLIN: ERA UNA LAMA FAMOSA...”

(L’ELFO ELRONd PARLA ALLA COMPAGNiA, “LO HOBBIT”)



IL BILBO DI PJ

Ad agosto ecco le interessanti opinioni di Peter Jackson su Martin Freeman: il regista dei due film “The Hobbit: An Unexpected Journey” e “The Hobbit: There And Back Again” considera l’attore il “perfetto” Bilbo Baggins. Lo ha detto a Geoff Boucher durante il viaggio che lo ha portato al Comic-Con di San Diego quest’estate. Nella breve intervista realizzata in auto, il regista ha parlato del casting di Freeman e della pausa estiva nelle riprese: “Non potrei pensare a nessun altro nella parte di Bilbo. è fantastico. Non avremmo potuto trovare nessuno di migliore... Stiamo per girare una parte del secondo film dello Hobbit perché Martin è andato in Inghilterra per la prossima stagione di Sherlock. Si era impegnato per la serie Tv prima del nostro ingaggio. Comunque non possiamo fare molto senza Martin, perché è presente in buona parte delle inquadrature del film, e così ci siamo presi una pausa che mi ha permesso di partecipare al Comic-Con. Mentre sarà via potremo anche girare alcune scene del secondo film. E non appena sarà tornato, dopo un paio di settimane torneremo al primo film...”.

Il regista ha poi aggiunto: “L’abbiamo ingaggiato pur sapendo che avremmo dovuto interrompere le riprese per fargli girare Sherlock. Normalmente non interromperesti mai le riprese, ma non riuscivamo a trovare il giusto Bilbo in nessuno degli attori incontrati: Martin è semplicemente bilbesco... Ha tutte le caratteristiche di questo piccolo gentiluomo inglese, un gentiluomo di campagna un po’ vecchio stile che si trova a viaggiare per il mondo e deve essere all’altezza di tutto questo. Martin non è così come persona, ma come attore lo fa davvero bene: il pesce fuor d’acqua che ha un certo senso dell’umorismo e riesce a trovare il coraggio dentro di sé. Le cose che gli capitano e il modo in cui le affronta (cose che non aveva mai visto prima, essendo un normale piccolo Hobbit)... il modo in cui risponde a tutto questo, è parte della magia. E il suo viso esprime molta franchezza...”.



PARLA BEORN

Il 31 agosto è stato al Festival di Venezia “Stockholm Östra”, il nuovo film dello svedese Simon Kaijser da Silva nella Settimana internazionale della critica. Tra i protagonisti Mikael Persbrandt, che interpreterà Beorn nello Hobbit. A Bad Taste ha spiegato la differenza che esiste tra la recitazione in un piccolo film come quello e la partecipazione a un grosso kolossal come “Lo Hobbit”, e il contributo dell’esperienza a teatro e in piccoli film svedesi nella sua performance cine-tolkieniana. “C’è un’enorme differenza tra le due produzioni. La macchina in movimento nel caso di un blockbuster come Lo Hobbit è semplicemente enorme. Ma alla fine, la cosa importante è saltare sul treno giusto e fare il proprio lavoro. Dal punto di vista della recitazione in sé, il lavoro è lo stesso: sia davanti a un solo cineasta che davanti a cento tecnici della troupe, il vero professionista lavora allo stesso modo. La saga di J.R.R. Tolkien è immensa, mentre quella in cui ho recitato per questo film è una storia piccola che parla di esseri umani veri. Quello che a me interessa è il rapporto tra gli esseri umani rispetto a, mettiamo, il rapporto tra uomo e macchina. Poi, ovviamente, mi sto divertendo moltissimo a lavorare nello Hobbit, ma per me è molto importante tornare a fare piccole produzioni svedesi o lavorare in teatro: è l’unico modo per mantenere ben oliati gli ingranaggi, per continuare a essere padroni dei propri strumenti di lavoro”.



LA DATA INTELLIGENTE

A settembre, a meno di un anno e mezzo dal primo dei due film, la Warner Bros. ha comunicato la data di uscita attualmente presa in considerazione per il mercato italiano. Manca ancora molto tempo, è possibile che vi siano variazioni in corso d’opera, ma la compagnia ha intenzione di distribuire l’attesissimo kolossal in day-and-date con gli Usa: se oltreoceano arriverà mercoledì 12 dicembre 2012, nel nostro paese il film uscirà due giorni dopo, il 14 dicembre. Un ottimo cambio di rotta rispetto alle stupide scelte dei tre del Signore degli Anelli, che arrivavano un mese dopo rispetto agli States (a gennaio).



L’INEDITA TAURIEL

Il 17 settembre Evangeline Lilly ha commentato l’esperienza sul set in Nuova Zelanda, in una intervista a SFX riguardo al suo nuovo film “Real Steel”. La star di “Lost” ha raccontato come si è preparata al ruolo dell’Elfa Tauriel, personaggio non presente nel romanzo originale: “Per ciascun film bisogna prepararsi molto bene studiando il materiale originale, e spesso si tratta di cose delle quali non si sa molto. In questo momento sto studiando l’Elfico e m’insegnano a essere un’arciere, una spadaccina e una combattente elfica”. L’attrice ha svelato di essere una fan tolkieniana sin dai tredici anni. Ecco le sue opinioni sul capolavoro Fantasy di Peter Jackson: “Quando 10 anni fa uscì il primo film giurai che non l’avrei visto, pensavo fosse un sacrilegio adattare Tolkien. Non pensavo che qualcuno sarebbe riuscito a rendere giustizia ai romanzi con film adeguati. Poi la mia famiglia andò a vedere il film, quindi mi convinsi... Siamo tutti fans dei romanzi, rimanemmo a bocca aperta. Jackson è riuscito a compiere una piccola magia: i film sono un vero omaggio ai libri, non un’offesa”. L’attrice si è detta preoccupata riguardo alla reazione dei fans al suo inedito ruolo. “Mi preoccupa molto pensare al giorno in cui la gente vedrà il film e io sarò quella di cui tutti finiranno per parlare. So quanto siano irremovibili i puristi, io stessa sono una di loro. Detto questo, rileggendo Lo Hobbit da adulta posso capire benissimo come mai è stato necessario fare aggiunte per adattare la storia, in particolare inserire personaggi femminili. Il libro non ne ha, la sua storia è molto lineare: si tratta di un’opera veramente per bambini. Quello che Peter, Fran Walsh e Philippa Boyens hanno fatto è coerente con il mondo di Tolkien e aggiunge la terza dimensione a una magnifica storia bidimensionale. I fans adoreranno o odieranno Tauriel ma io stessa, da purista, credo sia un personaggio davvero fedele: Tolkien fa riferimento agli Elfi Silvani ma senza specificare di chi si tratta. PJ e gli autori conoscono bene questo mondo. Non creerebbero mai un personaggio lontano da Tolkien”. Nel filmato dell’intervista l’attrice parla anche in Elfico, spiegando che per creare questo personaggio viene seguita ogni giorno da un insegnante di dizione, uno di lingua Fantasy (“Devo parlare in un inglese completamente neutrale e poi in Elfico, che è una lingua a sé”), uno dedicato alle gestualità... più un altro trainer per gli stunt.



Hobbit in giro per location



di Lorenzo “Saebi” Pedretti





Tutto quello CHE L’IGnAro BILBo vIDE qUEL MATTIno

ErA Un vECCHIo Con Un BASTonE...”

(CAPiTOLO 1: “UnA rIUnIonE InASPETTATA”,Lo HoBBIT”)





HoBBIVILLE iN PROGRESS

Il 25 ottobre il sito neozelandese Stuff.co.nz ha pubblicato le primissime immagini della troupe sul set di Hobbiville a Matamata, nell’Isola del nord della Nuova Zelanda, dopo che una vera e propria carovana di camion e camioncini aveva lasciato Wellington e si era diretta verso la zona settentrionale di Buckland per preparare l’inizio delle riprese. Secondo quanto riportato dal sito è stato molto difficile scoprire qualcosa sui movimenti della troupe; inoltre il set era difficilissimo da raggiungere, e infatti le foto sono state scattate solo da un elicottero. Tuttavia da parte degli abitanti de luogo c'era molta attesa per l’arrivo delle star... anche perché questa volta, rispetto a oltre una decade fa quando venne girato “Il Signore degli Anelli”, c’è molta più consapevolezza e attenzione. Qualcuno degli intervistati ha ricordato che, all’epoca della trilogia, poteva capitare che alcuni attori camminassero in giro per Matamata e non venissero nemmeno riconosciuti. In quel momento l’interesse generale in nuova Zelanda non era molto alto e il nome del connazionale Peter Jackson era quasi sconosciuto. Oggi, naturalmente, le cose sono molto diverse e l’attenzione costante non è stata delusa: sempre sul set di Hobbiville, infatti, si è tenuta una conferenza stampa nella quale PJ e il Primo ministro neozelandese John Key hanno annunciato che la premiére de “Lo Hobbit” (il primo dei tre film) si sarebbe tenuta proprio a Wellington nel novembre 2012.



UNA CASA MoLto CARINA...

Il 27 ottobre il sito Odt.co.nz ha invece pubblicato una misteriosa immagine scattata nella zona del lago Wakatipu, in Nuova Zelanda. Si trattava di un set cinematografico in via di allestimento in una valle remota, costituito da un edificio di tre piani costruito in una proprietà privata nei pressi di Paradise, Glenorchy, a una settantina di chilometri da Queenstown, nell’Isola del sud - dove si trovano i set in esterni dello Hobbit. La zona di Queenstown era stata visitata da Jackson per dei sopralluoghi alcuni mesi fa, e sembra che nel film vi saranno ambientati il Bosco Atro e le praterie della valle dell’Anduin. Nella zona al momento dovrebbero tenersi le riprese della seconda unità, affidata alla regia “ausiliare” di Andy “Gollum” Serkis.

Pochi giorni dopo, il 2 novembre, Theonering.net ha pubblicato una valanga di immagini scattate in questa location. Si è cominciato subito a speculare se si trattasse della casa di Radagast il Bruno (che si trova a Rhosgobel, sui margini occidentali di Bosco Atro) o di quella di Beorn. Alcuni hanno notato, da un lato, che i dettagli di alcune decorazioni ricordano molto i disegni realizzati dallo stesso Tolkien per la casa di Beorn; dall’altro lato, il set è stato costruito ai margini di una foresta, il che si allaccerebbe invece alla breve descrizione della casa dello Stregone Radagast. L’edificio è piccolo (la casa di Beorn è lunga e stretta ma il set potrebbe essere esteso digitalmente) ed è stato costruito proprio in mezzo agli alberi, ha almeno due comignoli e il tetto sembra parzialmente coperto di erba e muschio. Il timpano è forato da una serie di finestrelle ad arco, e alcune delle colonne portanti squadrate presentano delle decorazioni sgrossate. Le incisioni includono un uccello, forse un corvo... Il vero nome dell’Istar Radagast era Aiwendil, alias “amico degli uccelli”: un altro indizio sul fatto che si possa trattare della sua casa?

Accanto all’edificio c’è un’altra struttura, un ingresso in legno fiancheggiato da colonne, ai cui lati ci sono due alberi molto alti. Poi un muro a secco in costruzione, e un edificio a L con una sorta di veranda. Insomma, si tratterà della casa di Beorn o di quella di Radagast? Sylvester McCoy si trova proprio in questi giorni in Nuova Zelanda per girare le sue scene nei panni dello Stregone, tuttavia molti indizi lasciano pensare che si tratti della casa di Beorn (soprattutto per via del numero di edifici).

Dopo meno di due settimane, Stuff.co.nz ha pubblicato un’altra immagine che mostra il misterioso set praticamente completo: l’edificio, alto tre piani, contiene un enorme albero finto centrale circondato da un edificio in pietra, dal tetto erboso pieno di comignoli, che alcuni hanno interpretato come casette per gli uccelli...



pJ pARLA DAL SET

è del 24 novembre la pubblicazione di un’intervista che Jackson ha rilasciato al reporter James Beech del giornale neozelandese Otago Daily Times. Il regista era impegnato a girare una scena ambientata all’esterno di quella che pare sarà la vera casa di Beorn (per cui il misterioso edificio di cui si è parlato prima sarebbe la dimora di Radagast). Beech racconta di aver parlato con il regista neozelandese nel terzo giorno di riprese (nonchè ultimo in questa location), dopo alcuni ciak per la sequenza in cui Ian McKellen nei panni di Gandalf il Grigio, Martin Freeman in quelli di Bilbo Baggins e i Nani arrivano a casa di Beorn (Mikael Persbrandt). Leggendo l’intervista si scopre che il gigantesco set è stato costruito in otto settimane e ha richiesto circa otto mesi di progettazione. Il team di Jackson ha effettuato due sopralluoghi per trovare il punto giusto su cui costruire. E tutto questo per una singola scena di circa tre minuti. Il regista dice di amare molto questi luoghi (“ovunque ti giri puoi osservare paesaggi incredibili”) nei quali, fra l’altro, si sono già svolte delle riprese della Compagnia dell’Anello una decade fa: “La scena di Fellowship of the Rings in cui Boromir muore è stata girata un centinaio di metri più in là, nella foresta...”.

PJ si è anche espresso sull’evoluzione del suo lavoro alla guida di altri due film, dopo i tre del Signore degli Anelli: “Anche se è stato frustrante a volte, e piuttosto stressante, siamo tornati a girare questi film. Era destino. Mi è sembrata una rimpatriata e io ho la sensazione che lo stiamo facendo per una giusta causa”. Il regista ha anche affermato che girare in 3D non ha avuto un impatto considerevole sul suo stile di ripresa, anche perché le cineprese tridimensionali sono risultate più maneggevoli del previsto. A suo dire, inoltre, il nuovo formato assicurerà grande profondità all’universo tolkieniano: “Vi sembrerà di essere catapultati nella storia, letteralmente”. Riguardo la pressione e le aspettative che hanno i fans, Peter ha risposto: “Tutto ciò che posso fare è girare il film il meglio possibile, sperando che alla gente piaccia. Il film avrà un tono diverso rispetto al Signore degli Anelli perché i personaggi sono molto diversi. Tredici Nani hanno un’energia diversa rispetto ai nove membri multirazziali della Compagnia, ad esempio. Questi Nani variano dall’eroico al malinconico o al vivace. I personaggi di cui mi occupo in questa storia sono molto più irriverenti. Il libro è stato scritto per un pubblico più giovane rispetto a Lord of the Rings, ma non intendo girare un film per bambini. Voglio preservare alcuni temi principali che abbiamo introdotto nei film precedenti...”.







REPORTAGE DAL SET

Qualche giorno dopo l’uscita del trailer è stato pubblicato anche il sesto reportage di Ain’t It Cool News dal set del film in Nuova Zelanda. Ne riportiamo alcuni estratti pubblicati da Hobbit Film, il sito italiano dedicato alla nuova opera di PJ. “La nostra meta era Ohakune (che si trova nell’Isola del nord), località servita per due ambienti nella Terra di Mezzo. Uno di questi era collocato sul monte Ruapehu, la cima più alta dell’Isola del nord nonché sacro territorio delle tribù Maori locali, gli Iwi. Qui sono state girate alcune sequenze ambientate sul Monte Fato nel Signore degli Anelli, come Sam che porta Frodo sulle spalle e la battaglia del prologo, ma è sbagliato dire che il Ruapehu è il Monte Fato, è un fraintendimento molto comune...”.

Si aspettavano circa 30-40 persone ma quando sono arrivato lì ce n’erano almeno il doppio, tra questi il produttore Zane Weiner e tutto il cast principale, da Martin ‘Bilbo’ Freeman a Ian ‘Gandalf’ McKellen a tutti i Nani. All’inizio della cerimonia si contavano 130 persone della produzione... McKellen è stato l’ultimo del cast a fare il suo discorso, parlando del lungo viaggio intrapreso dalla troupe e ringraziandoli per aver deciso di condividere con loro delle terre meravigliose: ‘Avreste potuto dire a Gandalf il Grigio “Tu non puoi passare” ma non lo avete fatto’. A ogni discorso è seguita una canzone. Dopo le parole di Ian tutti gli attori interpreti dei Nani si sono alzati in piedi e hanno intonato una canzone dallo Hobbit, una ballata davvero tetra intitolata Monti Fumidi (proprio quella del teaser trailer)...”. Le immagini che corredavano il reportage mostrano una foresta che nel film “si trova ai margini della Contea. In questo ambiente Bilbo cerca di tenere il passo di Gandalf e dei Nani. Sono tutti a cavallo, perciò vi lasciamo immaginare che spettacolo. Tredici Nani e uno Stregone, un cavallo per ognuno di loro...”.

Il reportage contiene alcune importanti informazioni sulle location e sulle riprese, alcune delle quali sono comparse anche nel trailer: “Abbiamo trascorso la giornata a girare dei campi lunghi del gruppo a cavallo nella foresta mentre Bilbo cerca di tenere il loro passo. Nel trailer c’è una sequenza, in particolare, in cui si può vedere Fili e Kili che sollevano Bilbo Baggins e lo mettono sul suo pony...”. Dopo due giorni di riprese in questa location la troupe si è spostata in montagna, e AICN ha pubblicato una splendida immagine del luogo. “Con un panorama del genere e un’enorme cascata, questa location era visivamente meravigliosa e comprendo l’importanza di questo luogo nel viaggio. So che inseriranno digitalmente una statua gigante. Tutti i Nani e Bilbo erano lì in basso a cercare qualcosa. Non posso dirvi altro! - Si è ipotizzato che possa trattarsi dell’ingresso della Montagna solitaria - Ho parlato con Peter poco prima che si dirigesse sul set e mi ha fatto notare che il prologo di cinque minuti della Compagnia dell’Anello è stato girato a cinque minuti di macchina da quel punto, sul versante opposto. E, più in basso, il ruscello proveniente dalla cascata ha ospitato la scena in cui Gollum pesca del pesce dopo essersi unito a Sam e Frodo...”. Insomma, tanta carne al fuoco e tanti dettagli interessanti.



Le oPinioni Dei VeccHi e nUoVi AttoRi

A fine 2011 e nei primi due mesi del 2012 sono state pubblicate alcune interviste agli attori coinvolti. Il primo a parlarne è stato Elijah Wood, intervistato dal Guardian, che tornerà nei panni di Frodo Baggins anche se il personaggio non era incluso nel romanzo originale di J.r.r. tolkien. Wood ha raccontato di essere abituato a lavorare principalmente a film di piccole dimensioni, ma recitando nella trilogia di PJ si è reso conto che qualcosa la distingueva da grandi produzioni altrettanto costose: “La cosa che divide il Signore degli Anelli dai normali kolossal ad alto budget è che ci sembrava di girare il più grande film indipendente al mondo. Peter Jackson bussava alla porta delle persone chiedendogli se potevamo girare sul loro terreno. La scala del progetto era immensa, ma non c’era la sensazione di girare un blockbuster: era qualcosa di piccolo e intimo...”. Ecco perché Wood ha accettato di partecipare allo Hobbit, anche se nel libro non c’è Frodo: “Non ci ho pensato due volte. Quando mi hanno detto che avevano scritto qualcosa che poteva servire a includermi nel film, mi sono gasato tantissimo. Sapevo che la mia parte sarebbe comunque stata piccolissima. È stato davvero surreale ritrovarsi sul set di Casa Baggins: era esattamente lo stesso, salvo che avevano aggiunto dei nuovi spazi. Ci sono due nuovi teatri di posa immensi, insonorizzati. La prima volta in Nuova Zelanda avevo appena compiuto 19 anni, proprio a Hobbiville. Era il gennaio 2000. Ora ho 30 anni. È passato così tanto tempo...”.

Anche l’anziano e magistrale attore Cristopher Lee è tornato nel ruolo che aveva ricoperto nel Signore degli Anelli, quello di Saruman. In un video messaggio di fine anno, il leggendario attore ha parlato dei progetti più interessanti a cui ha preso parte nel corso del 2011 tra cui, ovviamente, i due film tratti dallo Hobbit: “Ho girato le mie scene per entrambi i film. Abbiamo impiegato circa quattro giorni. Una cosa molto importante è che in questi due film – ambientati molto prima di Lord of the Rings – interpreto di nuovo Saruman il Bianco ma questi è ancora buono e nobile, al vertice del Bianco Consiglio”.

Andy Serkis non solo è tornato a interpretare Gollum, ma ora svolge anche il ruolo di regista della seconda unità impegnata nelle riprese. In un’intervista a Hero Complex, l’attore ha spiegato che “Gollum non si è mai allontanato più di tanto da me perché ormai è nel mio DNA. La cosa che, tutt’al più, definirei strana è il tornare a un personaggio che ormai è stato così profondamente recepito dalla coscienza collettiva che quasi non ti appartiene più...”. Parlando di Jackson: “Peter è un mentore fenomenale, un amico, un supporter, un collaboratore. Sono andato in Nuova Zelanda per rimanerci due settimane e lavorare alla mia parte, ma alla fine mi sono trattenuto un anno per dirigere la seconda unità. Mi sono davvero goduto la possibilità di lavorare con PJ anche da un altro punto di vista. Sono stato, letteralmente, i suoi occhi e le sue orecchie per la seconda unità. Siamo stati in giro per due mesi a girare in alcune delle più belle location della Nuova Zelanda. Un’esperienza straordinaria. Amo lavorare con Peter e con tutto ciò che ha creato alla WETA. Tutta la squadra, tutto il comparto produttivo di Wellington; un posto e delle persone meravigliose con cui sarò sempre desideroso di lavorare...”.



PiAceRe, Sono tHoRin”

Dei tanti nuovi attori, Richard Armitage è quello che, parlando con MTv Splashpage, ha descritto più nel dettaglio le impressioni riguardo il suo personaggio, Thorin Scudodiquercia, e al lavoro svolto finora insieme al resto del cast. “Quando abbiamo iniziato si trattava semplicemente di una montagna colossale da scalare, ma a dire il vero è tutto molto veloce. È stato veramente intenso, ma anche esaltante. Abbiamo viaggiato praticamente per tutta la Nuova Zelanda. È stato il lavoro più bello di tutta la mia vita. Credo che questo sia uno di quei personaggi che ti restano dentro: ci passi su così tanto tempo che alla fine è una trasformazione. Sono nel personaggio ogni giorno, mi è diventato davvero familiare. È come se sapessi come pensa. Mi sento molto vicino a Thorin e continuerò a sentirmici anche quando sarà terminato questo lavoro”. Sul libro tolkieniano: “Avevo letto alcune volte il romanzo da giovane. Tornarci sopra da adulto è stato molto interessante. È un romanzo scritto da Tolkien per i suoi figli; ma quando crei un kolossal di queste proporzioni è necessario visualizzare la storia per tutto il pubblico. Penso che sia il bello di Tolkien... riesce a creare personaggi a tutto tondo. È un creatore Fantasy molto originale e penso che sia necessario investire questi personaggi della stessa intensità che si metterebbe in un prodotto per adulti. Rileggendolo vi ho scoperto una semplicità intrinseca che ho molto apprezzato. È stato possibile sviluppare questi personaggi al di là del libro”. E sui suoi compagni di viaggio, i Nani: “Adoro lavorare come membro di un cast d’insieme, e noi siamo un cast d’insieme. C’è molto cameratismo tra di noi. C’è una diversità di culture e di profili. Stiamo lavorando con molti neozelandesi, e ci sono molti attori inglesi che provengono dal cinema e dalla televisione. Proprio come i Nani: quando Thorin mette insieme la compagnia per la Cerca, raduna Nani provenienti da posti diversi della Terra di Mezzo; è la stessa cosa che è successa con il cast...”.



Tutta l’avventura!



di Lorenzo “Saebi” Pedretti





PaRLa BaRD

A maggio, su Total Film, l’attore Luke Evans ha parlato del suo ruolo come Bard l’arciere: il personaggio, che nel romanzo di Tolkien ha una parte piccola ma importante, otterrà più spazio... “Tutto quello che c’è nel romanzo c’è anche nel film, ma... scaglio un sacco di frecce in più! La prima volta che sono arrivato sono corso a vedere la casa di Bilbo. L’avevo vista al cinema quando avevo ventun anni e ora ero lì, in costume, che camminavo per il set!”.



ROMaNTICISMO?

Analizzando l’adattamento del Signore degli Anelli si era notato un approccio creativo al materiale originale, in particolare per la valorizzazione dei personaggi femminili (Galadriel, éowyn ma soprattutto Arwen) e dell’aspetto romantico. Ci si è chiesti se accadrà lo stesso anche con “Lo Hobbit”. Nonostante i protagonisti principali siano tutti maschi, l’inserimento di un’Elfa Silvana (Tauriel, interpretata da Evangeline Lilly) ha dimostrato che l’approccio degli sceneggiatori Peter Jackson, Fran Walsh, Philippa Boyens e Guillermo del Toro sarà lo stesso. A giugno si è scoperto uno spoiler su una possibile sottotrama romantica; Aidan Turner, il Nano Kili, diceva: “Il ruolo è stato esteso: oltre a cacciare un tesoro, insegue anche l’Elfa Tauriel. Ma starà puntando troppo in alto? Lei è alta sei metri e lui sessanta centimetri!”. Al di là della battuta, la cosa potrebbe destare non poche perplessità. Torna alla mente “Il Signore degli Anelli”, in cui trovavamo un Gimli folgorato dalla bellezza e dal fascino di Galadriel, dopo una iniziale diffidenza, senza che ciò comportasse una “storia”... sarà così?



FINE DELLE RIPRESE

6 luglio: “Ce l’abbiamo fatta! Abbiamo girato il giorno 266 e sono terminate le riprese principali dello Hobbit. Grazie al nostro fantastico cast e alla troupe per averci permesso di andare così lontano, e a tutti voi per il supporto! Prossima fermata, la sala di montaggio. Oh, e il Comic-Con! Saluti, Peter J”. Con questo messaggio su Facebook, PJ ha annunciato ufficialmente l’evento.



FaNTaSTICO COMIC-CON

Tra le prime notizie giunte dal Comic-Con americano ce n’è una che ci porta un po’ indietro nel tempo. Anni fa, quando si inziò a parlare del film dello Hobbit, l’idea era quella di fare un episodio dedicato al romanzo di Tolkien e un altro che facesse da “ponte” verso “Il Signore degli Anelli”. Per un certo periodo si parlò addirittura di tre film, due per lo Hobbit e uno come ponte, ma poi si arrivò alla conformazione attuale: due film espansi sullo Hobbit con elementi di collegamento verso LOTR integrati nella trama. Tuttavia, il 14 luglio il regista Peter Jackson non ha escluso la possibilità di girare un terzo episodio. Jackson ha parlato ai giornalisti durante la conferenza stampa americana e la rivelazione è arrivata quando il regista ha risposto a una domanda sulle scene aggiuntive da girare tra la fine di luglio e l’inizio del 2013 (le cosiddette riprese di pick-up, in cui vengono girate scene inedite scritte lungo la lavorazione o nel montaggio). PJ ha dichiarato di non vedere l’ora di rituffarsi ancora una volta nelle riprese di storie ambientate nella Terra di Mezzo, e che le scene aggiuntive che sta per girare potrebbero non essere destinate alle edizioni estese dello Hobbit (che ci saranno); pur non dichiarando direttamente di voler girare un terzo episodio ponte (la Warner ha anzi confermato di non avere piani per un episodio aggiuntivo), ha dichiarato quanto segue: “Ci sono ancora tantissimi elementi presenti nelle Appendici del Signore degli Anelli che non siamo riusciti a inserire nel film”. Questo non significa che Jackson girerà un terzo episodio ma può darsi che, a seconda del successo dei due episodi dello Hobbit, la Warner inizi a prendere in considerazione l’idea di un ulteriore film di collegamento.

Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato” è stato protagonista di un panel che si è tenuto alla grande con di San Diego, seguito con attenzione anche dai siti italiani Bad Taste e Hobbitfilm.it i quali hanno proposto una descrizione dettagliata delle scene che sono state proiettate. In primo luogo è stata segnalata la pubblicazione dell’ultimo videoblog di PJ, interamente incentrato sugli ultimi giorni delle riprese e pieno di immagini inedite, tra cui i set di Pontelagolungo e una prima occhiata al tesoro di Smaug; poi, ecco le scene già citate, in un bel frammento di cronaca: “I dodici minuti di scene tratte dai due film sono stati veramente fantastici. Il discorso dei Nani e di Gandalf a Casa Baggins sembra tratto da una di quelle illustrazioni di John Howe. C’è parecchio umorismo quando si tratta di convincere Bilbo a partecipare alla Cerca. Martin Freeman è perfetto per la parte e riesce a far sorridere senza esagerare né diventare una macchietta... La scena degli indovinelli nell’oscurità è qualcosa di fantastico. Freeman recita alla perfezione, e Gollum è davvero incredibile: Andy Serkis si percepisce sotto ogni muscolo mosso dalla creatura, anche lui regala una grande interpretazione. Jackson è riuscito a rendere la situazione inquietante e surreale allo stesso tempo (dopo tutto Bilbo incontra in una grotta un mostriciattolo schizofrenico che inizia a fare indovinelli!)... Per quanto riguarda Radagast il Bruno, confermiamo che lo Stregone sembra un po’ strano e simpatico allo stesso tempo. Abbiamo l’impressione che PJ abbia un po’ romanzato su questa figura, ma nelle scene mostrate non si vedeva abbastanza per dare un giudizio completo. Le scene a Dol Guldur, invece, sono puro Peter Jackson, con Gandalf che corre in questo labirinto oscuro di corridoi: ricorda vagamente le scene nella tana di Shelob. Il discorso tra Galadriel e Gandalf non ha nulla di romantico come invece alcuni temevano dalle inquadrature presenti nel trailer, semmai lascia emergere una profonda amicizia che lega questi due personaggi... Quello che ci è piaciuto di più in assoluto, comunque, sono le scene di battaglia a Pontelagolungo e il Sindaco (Stephen Fry) che ammira il tesoro nascosto sotto il pavimento della sua casa. La città sembra una sorta di Venezia fatta di legno, con canali e ponti, e durante la battaglia tutto va a fuoco: davvero incredibile. Purtroppo non si è visto nulla del Drago Smaug, e nulla si vedrà (supponiamo) prima dell’inizio della campagna promozionale del secondo film”.





Da due a tre film



di Filippo “Jedifil” Rossi





L’esalogia della terra di mezzo

A fine luglio l’annuncio ufficiale. I film dello Hobbit saranno tre, costituendo una vera e propria trilogia di prequel che, seguendo l’esempio di George Lucas per Star Wars, insieme al Signore degli Anelli formeranno una sorta di “esalogia della Terra di Mezzo” firmata Peter Jackson. Confermate le date di uscita di film 1 e film 2 (rispettivamente 13 dicembre 2012 e 13 dicembre 2013), l’uscita del terzo film è invece prevista per il 18 luglio 2014. Un film jacksoniano/tolkieniano estivo è inedito nella nostra esperienza di appassionati. Il secondo episodio è stato re-intitolato “The Desolation of Smaug” (“La Desolazione di Smaug”); mentre il titolo del terzo e ultimo è rimasto invariato: “There and Back Again”. Non si tratterà più di un ulteriore film che faccia da “ponte” con la vecchia trilogia dell’Anello, ma la trama di tutto il progetto è stata ri-spalmata su tre episodi; quindi anche gli iniziali punti chiave de “Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato” sono cambiati, con del materiale che è slittato al secondo capitolo cinematografico. Jackson: “Citando lo stesso Professore, la storia è cresciuta mentre la raccontavo”.

I primi commenti sono sull’ordine di “il più grande progetto della storia del cinema”. Possiamo prevedere che le aggiunte per costruire un terzo film saranno non solo dalla trama dello Hobbit libro, ma anche prima (flashback da “Il Silmarillion”?) e soprattutto dopo (l’introduzione di un giovane Grampasso alla corte di Elrond, in azione tra Denethor, Arwen, Gandalf e Gollum? O la storia del Re-stregone di Angmar e la sua distruzione del Nord? Oppure Saruman e la sua cerca degli Anelli del Potere?). Se avete anche solo sfogliato le immense Appendici di Lord of the Rings, o qualche pagina del Silmarillion; o, come il sottoscritto, siete rimasti un po’ male quando il grande Tolkien fa delle ellissi pazzesche nel racconto delle prime avventure di Bilbo… e se amate PJ… state pronti. Si tratterà, alla fine, di un’opera “pazzesca”.