Se Tolkien sale in cattedra



di Roberto Arduini



L'Italia è uno dei pochi Paesi che ancora non si occupa seriamente delle opere dello scrittore inglese. Un anno di eventi europei dimostra come ce se sarebbe tanto bisogno.



Il 2012 è stato un anno importante per i Tolkien Studies, gli studi dedicati alle opere e alla vita di J.R.R Tolkien. Questo non è dovuto soltanto al fatto che è stato il 75esimo anniversario della pubblicazione dello Hobbit e dell'uscita nelle sale cinematografiche del primo dei tre film di Peter Jackson a esso dedicato. Lo è stato perché molti Paesi europei hanno ormai dimostrato una maturità in questo campo di studi. Spagna, Francia e Irlanda si sono aggiunte a quanto ogni viene fatto in Germania e in Inghilterra, Paese quest'ultimo che sta vivendo una rinascenza dei Tolkien Studies. Per anni, infatti, gli Usa hanno per così dire “tirato la carretta” dettando temi e linee di ricerca in questo campo di studi. Forse da quest'anno non sarà più così. Vediamo nel dettaglio cosa è avvenuto nel 2012 in ognuno di questi Paesi.



Germania: quando il triangolo funziona

Il Paese europeo meglio organizzato in questo senso è la Germania, ma si sa, i tedeschi sono sistematici! Anche quest'anno, grazie all'unione delle forze, l'università di Jena ha organizzato i Tolkien Seminar e presentato gli atti dell'anno precedente. Una sorta di collaborazione triangolare concorre alla realizzazione ottimale dei seminari. L'università di Jena fornisce luoghi, studiosi e professionalità, la casa editrice Walking Tree Publishers ci mette una parte dei fondi necessari e pubblicando gli atti, la Società Tolkieniana tedesca (DTG) contribuisce con la diffusione, la pubblicità e il pubblico, oltre che con alcuni degli interventi e con i disegnatori che abbelliscono i diversi volumi (su tutti Anke Eissmann).

L’università di Jena ha già ospitato le conferenze della DTG nel 2005, 2007, 2008 e 2010 (nel 2011 si tenne all’università di Potsdam, vicino Berlino), divenendo negli ultimi anni uno dei centri europei degli studi tolkieniani. Ciò è dovuto principalmente all’inserimento delle opere di Tolkien come parte del programma d’insegnamento accademico e, naturalmente, come centro di ricerca presso la Friedrich-Schiller-Universität. Il Dipartimento di studi inglesi offre regolarmente corsi su Tolkien o su argomenti a lui correlati. Inoltre, nello stesso dipartimento insegnano noti studiosi tolkieniani come Dirk Vanderbeke (The Fans, the Warriors, and the Critics l'ultima sua fatica in questo campo), Thomas Honegger (More Light than Shadow?), vero motore di tutte le attività accademiche su Tolkien, curatore di molte pubblicazioni tedesche e legato a doppio filo alla casa editrice Walking Tree (è uno dei tre soci fondatori), Allan G. Turner (linguista, critico letterario, autore di numerosi saggi e curatore di The Silmarillion: 30 years on) e Thomas Fornet-Ponse (anch'egli autore di numerosi saggi apparsi in diversi volumi della Walking Tree). Il Dipartimento e la Friedrich-Schiller-Universität supportano l’evento e la DTG, forniscono aule, supporto tecnico e infrastrutture, permettendo così di mantenere i convegni gratuiti e aperti al pubblico.

Il convegno di quest'anno in aprile aveva il tema di “L'influenza di Tolkien sul Fantasy”: temi apparentemente scontato, ma mai affrontato con i dovuti strumenti critici. Il seminario si è proposto di esplorare i vari aspetti dell’influenza di Tolkien (o, in alternativa, della sua non-influenza) sullo sviluppo del genere letterario, con particolare attenzione a quegli autori che hanno esplicitamente riconosciuto un debito con l’autore del Signore degli Anelli. L’elenco è corposo: la serie di Dark Tower di Stephen King, il Ciclo di Shannara di Terry Brooks, la saga di Harry Potter di J.K. Rowling, il Ciclo delle tre spade dello scrittore statunitense Tad Williams, il Mondo Disco di Terry Pratchett, il Ciclo della Spada della verità di Terry Goodkind, la trilogia Mistborn di Brandon Sanderson, fino a Rumo e i prodigi nell’oscurità di Walter Moers e Memorie di Idhún di Laura Gallego García, una delle trilogie Fantasy di maggior successo in spagnolo pubblicata in Italia da Fabbri. Cosa non scontata, è la regolarità della pubblicazione degli Atti, che solitamente avviene entro l'anno successivo e  fornisce una continuità praticamente unica in questo campo di studi. Per il 2013 è stato già annunciato il luogo dei seminari e il tema che verrà trattato: ci si sposterà ad Aachen (Aquisgrana) dove nel palazzo dei congressi dal 26 al 28 aprile 2013 si discuterà degli adattamenti del Signore degli Anelli (“Adaptations of Tolkien’s The Lord of the Rings”).



Gran Bretagna: appassionati e studiosi crescono

La Tolkien Society inglese ha sempre avuto una caratterizzazione amatoriale, con un evento annuale a fine settembre, la Oxonmoot, ha sempre previsto un momento culturale un po' marginale, anche se a volte intenso. L'occasione più accademica organizzata dalla società è sempre stata, però, il Tolkien Seminar, che si svolge di solito un sabato tra giugno e luglio. La sede varia di volta in volta, spesso c'è una riunione conviviale il venerdì sera e una gita a un luogo di interesse culturale nelle vicinanze la domenica, così da costituire un fine settimana tutto dedicato a Tolkien. Talvolta, la società ha avuto la possibilità di organizzare due seminari in estate, uno in Gran Bretagna e uno in Australia. L'ultimo seminario è stato organizzato il 30 luglio 2011 a York e aveva il tema sui “Tolkien's Trees”. Quest'anno, ha ridato slancio alla società inglese l'organizzazione in dal 16 al 20 agosto di “The Return of the Ring”, a sette anni di distanza da “The Ring. Goes Ever On”, il convegno internazionale su Tolkien che si tenne alla Aston University di Birmingham. La partecipazione del pubblico a questo convegno all'università di Loughborough (tra Nottingham e Birmingham) è stata premiata da una quantità enorme di conferenze (oltre 70!), studiosi, pubblicazioni professionali e spunti di riflessioni. Naturalmente, c'erano anche cinque mostre artistiche, momenti ludici, rappresentazioni teatrali e di vita medievale, fiaccolate e concerti, oltre a un gran numero di incontri dedicati ai fan film, quei film realizzati da appassionati per appassionati che negli ultimi anni hanno visto la realizzazione di opere di livello professionale. Per quanto riguarda il lato accademico, bisogna notare come fossero presenti quasi tutti gli studiosi più famosi (con qualche defezione dagli Usa): Mark Atherton, Martin Barker, Janet Brennan Croft, Colin Duriez, Dimitra Fimi, Verlyn Flieger, John Garth, Peter Gilliver, Ronald Hutton, Corey Olsen e naturalmente Tom Shippey. Con loro anche Nancy Martsch, Constance Wagner, Mark Walker e Michael Tolkien, poeta e critico, nipote più anziano dello scrittore inglese. Da notare la presenza di una piccola ma agguerrita squadra italiana: Franco Manni, Claudio Testi, Lorenzo Gammarelli (e il sottoscritto) hanno avuto modo di far vedere come anche in Italia qualcosa accade in questo campo, presentando anche il frutto del lavoro coordinato dall'Istituto filosofico di Studi tomistici di Modena e l'Associazione romana studi Tolkieniani: l'edizione inglese di “La Falce Spezzata – Morte e immortalità nelle opere di J.R.R. Tolkien”. Questa numerosa presenza di studiosi ha dato, così, la possibilità al pubblico di parlare con loro e ascoltare gli sviluppi della materia. La ricchezza di momenti del genere sono i contatti che si stabiliscono, le collaborazioni e i progetti comuni che nascono, nonché Le amicizie stabili che si instaurano in maniera naturale. L'ultima grande novità della situazione in tutta la Gran Bretagna (Galles e Scozia comprese) è la nascita di diverse cattedre che si occupano di Tolkien e degli Inklings (C.S. Lewis, Charles Williams, Owen Barfield, ecc.), con numerose università che hanno attivato dottorati di ricerca (Aberystwyth, Cardiff, Bristol, Manchester, Nottingham, Oxford, St. Andrews e altre ancora).  In prospettiva, questo è un buon segno che prelude a un possibile sviluppo ulteriore degli studi accademici in questo campo. A questo risultato ha in parte contribuito Dimitra Fimi con i suoi corsi alla Cardiff Metropolitan University, che prevedono anche un corso online su Tolkien e il fantastico, giunto al terzo anno consecutivo.



Francia: filosofi e intellettuali dalla Sorbona

La Francia costituisce una bellissima scoperta. Il convegno che si è tenuto a fine luglio a Cerisy-LaSalle, in bassa Normandia, centro culturale ambitissimo che ha sede in un castello, è stato l'atto di nascita di un approccio intellettuale a Tolkien e alle sue opere del tutto nuovo. Per una settimana, praticamente tutti i maggiori studiosi dello scrittore in Francia si sono riuniti per presentare il frutto del loro lavoro. Cattedratici dalla Sorbona di Parigi e da una decina di altre università, hanno testimoniato come siano vivi gli studi in questo Paese. Motore dell'operazione è stato Vincent Ferré: professore all'università di Parigi XIII, attivissimo sul web, è curatore di alcune opere di saggistica e soprattutto supervisore della grande opera di revisione e ritraduzione dei volumi di Tolkien. La nuova traduzione dello Hobbit e la recentissima uscita di un'enciclopedia specializzata sono solo gli ultimi lavori da lui coordinati, ma il risultato più importante è la pubblicazione dei volumi della History of the Middle-earth (sono giunti al quinto volume), che sta avendo un notevole successo, visto che la tiratura degli ultimi due volumi è andata esaurita in soli 6 mesi e siamo già alla seconda edizione. È una delle questioni più spinose nella materia tolkieniana: l'unica traduzione della HoMe è quella spagnola, mentre in Italia si è fermi al secondo volume. Ferré, insomma, lavora alacremente da 15 anni per formare studiosi (oltre una decina di suoi allievi sono oggi professori o dottorandi) e diffondere l'approccio di Tolkien all'università. Era praticamente solo quando nel 2001 pubblicò il libro Tolkien : sur les rivages de la Terre du Milieu. Dieci anni dopo, tra tesi e dottorati, Ferré ha fatto crescere un'intera generazione di studiosi...

Ma altri studiosi si sono distinti al convegno: Leo Barruthiers, Isabelle Pantin, Charles Ridoux sono solo alcuni degli autori più brillanti.  Interessante è il fatto che tutti questi studiosi sono luminari di chiara fama in Francia, in altre materie affini: filologia germanica, letteratura rinascimentale e letteratura medievale. Le loro pubblicazioni su Tolkien hanno contribuito moltissimo a diffondere la convinzione che si tratti di uno scrittore da mettere nel novero degli autori classici da insegnare all'università. Altri studiosi emergono, come Roger Bozzetto e Charles Delattre: il primo è professore emerito di Letteratura generale e comparata presso l’Università della Provenza, oltre che autore di molti studi sul fantastico; il secondo, docente di Greco Antico presso l’Université Paris-Ouest Nanterre La Défense, è autore di moltissime pubblicazioni, tra cui una dedicata a Tolkien: Le cycle de l’anneau, de Minos à Tolkien.

Due le considerazioni che emergono dalla partecipazione al convegno in Normandia. La “scuola francese” si caratterizza per un approccio per così dire “antropologico”: molti studiosi hanno usato gli strumenti critici che il Novecento francese ha fornito loro (Levi-Strauss, Paul Ricour, Michel Foucault e altri). Inoltre, Tolkien è accomunato ai grandi romanzieri dell'Ottocento (soprattutto il binomio inscindibile Alexander Dumas; ma poi Emile Zola, Charles Dickens e in parte Victor Hugo). Insomma, un approccio nuovo e originale.

C'è però un'ultima considerazione da fare. Al convegno ha partecipato anche Adam Tolkien, figlio di Christopher, uno dei dipendenti della Tolkien Estate (sono 6 in tutto!), colui che probabilmente riceverà l'eredità del padre, con l'oneroso compito di scegliere cosa pubblicare ogni 2/3 anni... Come il padre, vive in Francia, a Marsiglia e parla naturalmente francese. Che i due Tolkien più coinvolti nella pubblicazione delle opere di Ronald siano naturalizzati francesi spiega la ripresa della traduzione della History e, al tempo stesso, preannuncia che in futuro bisognerà aspettarci da qui le novità del professore di Oxford. Naturalmente, le case editrici anglosassoni saranno sempre coinvolte, ma la Francia avrà un peso sempre più grande.



Irlanda: un gioco di squadra

Anche la piccola Irlanda si è affacciata quest'anno agli studi tolkieniani. L'occasione è stata l'organizzazione del convegno Tolkien: The Forest and the City che si è tenuto al prestigioso Trinity College di Dublino il 21 e 22 settembre. Il tema, centrale nella letteratura dell’ultimo secolo, ma mai abbastanza approfondito in relazione a Tolkien, è quello del rapporto tra natura e città. Sono intervenuti alcuni dei maggiori studiosi mondiali dello scrittore: tra gli altri, Tom Shippey, Michael D.C. Drout, Thomas Honegger, Alison Milbank e Dimitra Fimi, con una defezione di Verlyn Flieger all'ultimo momento per problemi familiari. Erano presenti anche Henry Gee (biologo e autore di The Science of Middle-earth, attuale editor della rivista Mallorn della Tolkien Society), in tutto 15 conferenze: 5 degli studiosi famosi, 2 studiosi indipendenti esterni, 8 dottorandi o giovani studiosi legati al Trinity College. Il convegno è durato in pratica un giorno e mezzo, la coordinatrice del convegno era la dottoressa Helen Conrad-O’Briain.

A Dublino si è visto quello che una facoltà dovrebbe fare: promuovere i propri   giovani!  Se è vero che l'organizzatrice era la decana del dipartimento in questa materia, Helen Conrad-O'Brian, e che ha fatto tutto insieme ai suoi allievi (di cui alcuni ormai docenti come Gerald Hynes Jane Carroll, Jennifer Harwood-Smith, Ian Kinane, Karl Kinsella ed Erin Sebo), la sensazione è stata che tutto il dipartimento di letteratura inglese abbia contribuito al buon esito del convegno. Appartenevano al dipartimento tutti i moderatori, tra cui il professore evidentemente più in vista che ha introdotto l'intervento di Shippey (Darryl Jones, specializzato in letteratura popolare e horror), alcuni sono rimasti per tutto il tempo e hanno animato molti dei dibattiti. Alla fine della tavola rotonda questa sensazione è divenuta realtà, perché Helen Conrad-O’Briain si è detta «estremamente orgogliosa» dei suoi allievi e dei buoni contatti intrecciati con Drout e gli altri studiosi. Insomma, l'università ha fatto il suo dovere fino in fondo! Si è vista anche la passione profusa e lo sforzo organizzativo che c'era dietro... Come per la Francia, promuovere i propri giovani ricercatori presuppone un ambiente attivo, dialettico, propositivo e soprattutto lungimirante. Nei prossimi anni, vedremo se da Dublino giungeranno nuovi lavori, come del resto gli interventi hanno fatto intravedere.



Spagna: una sconosciuta un poco isolata

La Spagna presenta una situazione del tutto nuova. Innanzitutto, va notato che la Società tolkieniana spagnola (Ste) è una sorta di federazione, costituita da una ventina di smial locali, le associazione con base nelle diverse città. Ogni smial ha una vita autonoma e solo per le occasioni nazionali si riunisce tutta la società spagnola. Dal punto di vista degli studi, si può vedere come in Spagna ci sia una sorta di equilibrio tra nord-ovest e sud, con l'Andalusia da un lato e la Catalogna dall'altro a portare avanti le nelle iniziative accademiche più interessanti. Spicca l'assenza di attività della capitale Madrid che ha, tra città e provincia, ben tre gruppi di appassionati delle opere di Tolkien. Nel 2012 le attività si sono tutte concentrate nella primavera. È giunto addirittura all'undicesima edizione il ciclo di attività denominato “Incontri con Tolkien”, organizzato a Saragozza dallo Smial locale di Khâzad-Dûm, che si avvale della collaborazione dell'università di Saragozza e della casa editrice Minotauro, che in Spagna pubblica tutte le opere di Tolkien. Si aggiungono poi un centro culturale dedicato perlopiù alla musica, il Linacero Café, un gruppo teatrale professionista, il Funny Magic Creepy Show, e un sito web dedicato al fantastico. L'evento si è tenuto dall'11 al 14 aprile con due conferenze alla facoltà di Lettere e Filosofia, di cui una tenuta da Fernando Cid Lucas, professore dell'Università Autonoma di Madrid e presso quella dell'Extremadura. Approfittando dell'uscita del film diretto da Peter Jackson i membri dello smial hanno tenuto anche una tavola rotonda sullo Hobbit, in cui si è parlato della pubblicazione del libro, come è avvenuta e cosa ha ispirato lo scrittore, come la storia viene vista attraverso i disegni e gli acquerelli di Tolkien, come è stato visto da altri artisti, con un approfondimento sul film d'animazione di Rankin e Bass (1977) e il prossimo “The Hobbit: An Unexpected Journey” di Jackson. Tutto l'evento si è concluso al Linacero Café, dove si è potuto ascoltare l'interessantissimo intervento di Antonio Tenas su “Tolkien: il Signore del Rock. La musica degli anelli”, che si è trasformata in una performance di ascolto di tutte le canzoni dei grandi gruppi rock ispirati al Signore degli Anelli. Proprio l'altro intervento della manifestazione permette un collegamento con la Catalogna, perché tenuto da Daniel Morera, membro dello smial Lórien e direttore fino al 2011 del corso “Il mondo di J.R.R. Tolkien”. Per tutti i primi sei mesi del 2012, infatti, l'università Pompeu Fabra (Upf) di Barcellona ha tenuto la quarta edizione del corso universitario, in collaborazione con la Ste e la casa editrice il Minotauro. Sotto la nuova direzione di Francesc Parcerisas, traduttore di Tolkien dal catalano e membro onorario della Ste, il corso ha visto alternarsi in cattedra diversi professori universitari legati allo studio dell'opera di Tolkien, anche se non membri della Ste: Jorge Luis Bueno, professore di anglosassone a Gijón, Myriam Libran-Moreno, professoressa di latino all'università di Cáceres e collaboratrice dei Tolkien Studies, Pablo Jaime Conill, editor di giochi di ruolo per la casa editrice Castellón, il sopracitato Fernando Cid Lucas, Lola Badia, professore di letteratura medievale presso l'università di Barcellona, e Victoria Cirlot, professore dell'Upf. Lo scorso anno, l'ospite d'onore era stato Tom Shippey, che è normalmente inserito tra i docenti che afferiscono al corso.

Dall'altro capo della penisola, in Andalusia, il cosiddetto Dìa Tolkien, che cade il 25 marzo, è stato festeggiato sia a Siviglia che a Grenada in modo eccelso. Lo Smial Pelargir è stato ospitato il 9 marzo per le sue conferenze dal Centro de iniciativas culturales de la Universidad de Sevilla (Cicus), mentre tra il 21 e il 29 marzo si è svolto un ciclo di conferenze su Tolkien, che si è concluso con la partecipazione di Tom Shippey. Eduardo Segura, docente di Estetica dell'Istituto di Filosofia Edith Stein è il più famoso dei docenti che sono intervenuti, autore di diversi libri su Tolkien e collaboratore di Honegger in un volume della Walking Tree. Tra gli altri, erano presenti Carlos Marquez, professore di inglese all'università di Granada, Martin Simonson, professore di cultura inglese e di storia e letteratura comparata dell'università dei Paesi Baschi e autore di un libro per la Walking Tree, la sopracitata Myriam Libran-Moreno, Guillermo Peris, professore di Metafisica all'Istituto di Filosofia Edith Stein. Il ciclo di conferenze è stato l'occasione per lanciare il prossimo corso su Tolkien, che si terrà nella primavera 2013 all'Istituto Stein di Grenada.

Non è, infine, inutile ricordare l'evento tenutosi a Elche, vicino Alicante, dove risiede lo smial Mithlond. La città è nel cuor di tutti gli appassionati di Tolkien in Spagna, perché proprio lì oltre 20 anni fa è stata fondata La Società tolkieniana spagnola. In occasione dei festeggiamenti della società, nel 2008, lo smial locale riuscì a portare sul palco Adam Tolkien, nella sua prima uscita pubblica (guarda caso, la sua presenza a Cerisy-La-Salle è stata la seconda). Il timido erede del professore di Oxford in quell'occasione ebbe modo di accennare al lavoro del padre, Christopher, molto attivo nel sistemare lavori in linea con “I Figli di Húrin” (come l'appena annunciato “The Fall of Arthur”), facendo una serie di rivelazioni poco note, soprattutto in Italia. Adam ha elogiato sua nonna Edith, figura fondamentale per far sì che Tolkien portasse a termine alcune delle sue opere, ha rivelato come la tradizione di inviare e ricevere lettere a Babbo Natale fu mantenuta dal padre Christopher e che circa 25 anni fa padre e figlio visitarono la Spagna in un complicato viaggio attraverso le strade spagnole che li portò a Granada. Adam Tolkien è stato molto chiaro nel far sapere che gran parte del materiale inedito di Tolkien, come i famosi diari (la cui esistenza è quindi confermata) sono rimasti inediti proprio perché sono personali e privati.



Italia: qualcosa cresce anche qui

Da questo lungo viaggio per le accademie d'Europa si vede come ci siano legami molto stretti tra gli studiosi più attivi e come anche la famiglia Tolkien intervenga, quando possibile. In questo reticolo di contatti e attività, anche grazie a pionieri come Franco Manni, l'Italia si è inserita da poco con gli interventi all'estero di cui si è parlato sopra e i Tolkien Seminar coordinati dall'Istituto filosofico di Studi tomistici di Modena e l'Associazione romana studi Tolkieniani. Nello spirito del convegno internazionale “Tolkien e la Filosofia” del maggio 2010 a Modena, si è svolto già dal 25 al 26 novembre 2011 nella città emiliana il primo dei Tolkien Seminar italiani, organizzato sempre dalle due istituzioni sopra citate, con il patrocinio della Tolkien Society inglese e della Provincia di Modena. In quell'occasione è stata gradita ospite anche Verlyn Flieger, che ha esposto Mito e verità: la narrazione tra realtà e mistero, un intervento molto importante per gli studi tolkieniani, tanto da essere incluso nella sua raccolta di saggi pubblicata l'anno dopo, Green Suns and Faërie: Essays on J.R.R. Tolkien. Lo stesso spirito ha animato i Tolkien Seminar che si svolgono a Lucca ormai da due anni e vedono l'Associazione romana studi Tolkieniani impegnata nella diffusione di una corretta conoscenza dell'autore del Signore degli Anelli. Quest'anno, dal 1 al 4 novembre, si sono svolti tre seminari (con interventi di Claudio Testi, Wu Ming 4, Lorenzo Gamarelli e il sottoscritto), tutti dedicati allo Hobbit, nell'anno del 75° anniversario della pubblicazione. Per l'anno nuovo ci sono anche ghiotte novità: il prossimo Tolkien seminar di fine gennaio verrà questa volta impegnato a Modena l'attivissimo Tom Shippey, mentre sempre a Modena partirà il primo corso interamente dedicato a Tolkien in Italia, che si terrà da febbraio a marzo prossimo. E dopo si tornerà a Lucca a novembre, poco prima dell'uscita del secondo film di Peter Jackson. Qualcosa si è messo in moto, insomma. La grande assente rimane, però, l'università italiana che forse dovrebbe iniziare a fare un po' di autocritica.