Un anno di eventi tolkieniani

L'Italia resta indietro?


di Roberto Arduini



Lentamente si cresce. Certo, non siamo in un periodo di vacche grasse, ma il campo dei Tolkien Studies, gli studi dedicati alla vita e alle opere di J.R.R Tolkien, ha ormai una serie di appuntamenti fissi che danno modo di seguire le linee di sviluppo e soprattutto i nuovi spunti della ricerca. Rispetto al 2012 l'anno che si sta per concludere è stato un po' più fiacco. Ma non poteva non essere così, visto che lo scorso anno si erano tenuti due grandi convegni (il Tolkien 2012 a Loughborough, in Gran Bretagna, e Tolkien e gli Inklings a Cerisy in Francia) che sono stati eccezionali per definizione, contenuti e partecipazione. Bisognerà aspettare il 2015 probabilmente perché si torni a quei livelli. Senza questi grandi eventi, gli Stati Uniti sono tornati ad avere il ruolo guida in questo campo, grazie alle manifestazioni annuali e alle riviste universitarie di livello altissimo. L'Europa, se si esclude la Germania, si affida soprattutto al volontariato delle associazioni tolkieniane, che però non hanno la forza per sostenere grandi convegni di alto livello ogni anno. Non è una sorpresa quindi che l'incontro più interessante si sia svolto in Finlandia, che insieme al resto dei Paesi scandinavi fa sempre “gioco di squadra” con eventi a cadenza biennale. È stata, invece, una sorpresa l'inaugurazione di quello che è a tutti gli effetti il primo museo dedicato seriamente a Tolkien: la sede è però in Svizzera!



Germania: aspettando il film di Peter Jackson

Il Paese europeo meglio organizzato, come detto, è la Germania. Questo è dovuto alla stretta collaborazione tra l'università, la Società tolkieniana e una casa editrice. Quest’anno i Tolkien Seminar tedeschi (10th DTG Tolkien Seminar 2013) si sono trasferiti ad Aquisgrana e si sono svolti dal 26 al 28 aprile 2013. La perfetta macchina da guerra organizzativa della Società Tolkieniana Tedesca (la DTG: Deutsche Tolkien Gesellschaft), insieme ai professori dell’università di Jena e alla casa editrice Walking Tree Publishers, hanno accolto gli studiosi ad Aachen (Aquisgrana) dove nel Palazzo dei congressi si è discusso degli Adattamenti del Signore degli Anelli (“Adaptations of Tolkien’s The Lord of the Rings”). L’argomento era inteso in senso largo e si è parlato non solo della trilogia cinematografica di Peter Jackson. Mentre il nucleo storico di professori che sostiene la società tolkieniana (Thomas Fornet-Ponse, Annie Birks, Julian Eilmann e Frank Weinreich) si è concentrato, infatti, sui film, le “nuove leve” hanno analizzato gli adattamenti in tutti gli altri media: videogiochi, giochi di ruolo e giochi di ruolo dal vivo, giochi da tavolo e giochi con miniature, giochi di carte collezionabili e addirittura il merchandising. Sorprendentemente, alcuni degli interventi più interessanti sono giunti proprio da questi ultimi. Su tutti, segnaliamo: Marco Prost (Divisi tra libri e film: i videogiochi tratti dal Signore degli Anelli), Nicole Hützen insieme a Timo Lothmann (Portare Tolkien sul tabellone: il filtro narrativo e le metafore concettuali nell’adattamento del Signore degli Anelli e dello Hobbit nei giochi da tavolo) e Annika Röttinger (Una Rohan anglosassone? Come la tendenza anti-normanna di Tolkien sia evidenziata dall’adattamento cinematografico di Peter Jackson). Una sezione finale era dedicata alle traduzioni delle opere di Tolkien dalle parole alla musica. Anche qui l’approccio è stato originale e non scontato, per questo ci fa piacere evidenziare gli interventi più interessanti: Heidi Steimel (La musica come elemento narrativo nei radiodrammi del Signore degli Anelli) e Tobias Escher (Mi sento come se fossi in una canzone. La musica nella Terra di Mezzo di J.R.R. Tolkien e le trasposizione di canzoni e poesie del Signore degli Anelli). La casa editrice Walking Tree Publishers pubblicherà gli atti, ma bisognerà attendere l'anno prossimo.



La Gran Bretagna si prende una pausa

Dopo la faticosa organizzazione del Tolkien 2012, la Tolkien Society inglese si è presa una pausa. Non è facile, infatti, per un'organizzazione che si basa sul volontariato riuscire a organizzare spesso un evento grande come i festeggiamenti che si sono tenuti a Loughborough nell'agosto 2012. La società si è quindi limitata quest'anno a tenere solo il consueto Tolkien Seminar inglese, momento molto importante di approfondimento per gli studiosi, che si è svolto il 20 luglio nel nord dell'Inghilterra, a Carlisle. Il suo tema è stato incentrato sui paesaggi nelle sue opere, «Tolkien and Landscapes». In compenso, la Facoltà di inglese dell'università di Oxford, dove Tolkien ha insegnato per la maggior parte della sua carriera, ha organizzato la “Oxford Tolkien Spring School”, rivolta agli studenti universitari che avevano letto i romanzi dello scrittore inglese e volevano saperne di più. Anche se tra i relatori c'erano alcuni dei maggiori studiosi di Tolkien a livello mondiale, le lezioni sono state per lo più introduttive. Le lezioni si sono tenute presso la Facoltà dal 21 al 23 Marzo 2013. Ecco l'elenco degli interventi: John Garth su “La vita di J.R.R. Tolkien”; Thomas Honegger su “Tolkien come studioso accademico”; Carl Phelpstead su “La mitologia di Tolkien”; Elizabeth Solopova su ” Le lingue di Tolkien”; Mark Atherton su “Tolkien e la letteratura medievale inglese antica (Old English)”; Stuart Lee su “Lo Hobbit”; Anna Caughey su “Il Signore degli Anelli”; Maria Artamonova su “Le altre opere di Tolkien”; Edmund Weiner su “Tolkien e il gioco di parole”. Il pubblico è stato per lo più composto da studenti inglesi, ma la novità positiva è che la “scuola di primavera” ha permesso di far esordire sulla scena alcune studiose locali, soprattutto Solopova e Caughey, che si sono messe in luce per la profondità dei loro interventi.



Negli Stati Uniti si fa sul serio

Come detto, è negli Usa che avvengono le cose più interessanti. Nel Michigan, si è svolto dal 9 al 12 Maggio, l’International Congress on Medieval Studies. L’incontro riunisce oltre tremila studiosi interessati agli Studi Medievali: è suddiviso in oltre 600 sessioni di lavoro, 3000 tra conferenze, tavole rotonde, workshop e spettacoli. Al suo interno, si inserisce da alcuni anni anche Tolkien at Kalamazoo, la sezione dedicata a Tolkien. Si potrebbe definire l’apoteosi dell’appassionato tolkieniano negli Usa: praticamente 6 sessioni di conferenze, 2 sessioni sull’influenza sugli scrittori successivi, un conferenza filologica, due spettacoli, un dramma recitato e anche un incontro commerciale, tutti dedicati a J.R.R. Tolkien… In totale, sono state ben 30 conferenze, oltre ad altri 8 momenti di riflessione! Tra tutte le cose interessantissime da seguire, una sessione era in onore di Verlyn Flieger, in cui alcune delle sue opere sono state analizzate e, in qualche modo, sviluppate ulteriormente: su tutte, la teoria della luce e il volume Schegge di luce (pubblicato anche in italiano da Marietti 1820). È stato anche presentato The Tolkien Scholarship Project: Robin Anne Reid dell’università di Texas A&M che ha l'ambizione di dimostrare tramite la linguistica come la narrativa e la poesia contenuta nel Signore degli Anelli e nel resto del Legendarium di Tolkien non sono un brutto esempio di «letteratura modernista» (come sostenuto da molti critici come Harold Bloom), ma eccellenti testi postmoderni, che suscitano anche il rispetto degli studiosi di testi medievali come Beowulf e altri. Ne è stata la continuazione ideale la relazione dal titolo Théoden, come risposta di Tolkien all’ofermod di Beorhtnoth (The Eorl That Could Have Been: Theoden as Tolkien’s Answer to Beorhtnoth’s ofermod). La sessione dal titolo Women in Tolkien’s Professional Life, schierava alcuni pezzi grossi dei Tolkien Studies: John D. Rateliff con The Missing Women: J. R. R. Tolkien’s Lifelong Support for Women’s Higher Education, e soprattutto Douglas A. Anderson con l’importante studio “Professor d’Ardenne of Liège has arrived to harrass me with philological work”: Simonne d’Ardenne as Student, Collaborator, Translator, and Friend of J. R. R. Tolkien.

Già questo programma così corposo potrebbe bastare a saziare i palati più fini. Ma non troppo lontano da lì, sempre nel Michigan, e precisamente alla Michigan State University di East Lansing si è tenuta anche la Mythcon 44, il più grande convegno statunitense dedicato a Tolkien e agli Inklings, organizzata dalla Tolkien Society in Usa, cioè la Mythopoeic Society. Sarà una coincidenza, ma l'ospite d’onore quest'anno era proprio Douglas A. Anderson, studioso di letteratura fantastica e letteratura medievale, specializzato nell’analisi testuale delle opere di Tolkien. Anderson, quindi, ha fatto il bis! Il tema di questa edizione del convegno sarà Verde e coltivazione: la terra e i suoi abitanti nel Fantasy. Il programma vedeva numerose relazioni interessanti, tra cui quelle di David Bratman, Jason Fisher, il duo Wayne Hammond e Christina Scull, e quasi tutto lo staff di Vinyar Tengwar: Carl Hostetter, Arden Smith e Chris Gilson. Si potrebbe citare molte tematiche nuove tra quelle esposte, ne segnalo solo alcune. In “Witches in the Wild: Old Women on the Boundaries”, Vicki Ronn, una professoressa alla Friends University di Wichita (Kansas), si è occupata della rappresentazione delle donne anziane nella letteratura fantastica, esplorando le origini economiche e misogine dell’archetipo storico e letterario della «vecchia strega malvagia del bosco». La professoressa ha anche evidenziato come questo stereotipo persista ancora oggi e si sia evoluto nella letteratura fantastica attuale. Anna Smol, nota studiosa dalla Nova Scotia in Canada, ha presentato un intervento sullo “stile pittorico di Tolkien” (Tolkien’s Painterly Style: Landscapes in The Lord of the Rings), in cui ha chiaramente delineato le tecniche che caratterizzano la prosa del maestro creatore di miti con un taglio una spanna sopra tutti gli altri interventi. Un vero e proprio regalo è giunto poi dall’analisi approfondita che Verlyn Flieger ha fatto degli spiriti degli alberi nel Signore degli Anelli (How Forests Behave – Or Do They?). La decana degli studi tolkieniani ha avuto un ulteriore ovazione quando è stata premiata con l'annuale premio della critica. Verlyn ha ottenuto così il suo terzo riconoscimento per uno studio dedicato a Tolkien: l’antologia dei saggi “Green Suns and Faërie: Essays on J.R.R. Tolkien”. Insomma, sono stati giorni molto intesi, ma pieni di soddisfazioni.



Il resto dell'Europa: Finlandia e Svizzera

Se tutti gli altri Paesi europei hanno tirato il fiato nel 2013, qualche novità è giunta da Paesi meno tradizionali per gli studi tolkieniani. La Scandinavia, e in particolare la Finlandia, ha una lunga e nota tradizione di associazionismo che risale addirittura agli anni '70. Le diverse società tolkieniane locali hanno poi sempre fatto «gioco di squadra» e la Svezia ha sempre portato avanti la ricerca in campo linguistico, grazie a uno studioso importante come Anders Stenström. Proprio quest'ultimo è stato il promotore del quinto convegno Omentielva lempëa che si è svolto dall'8 all'11 agosto a Helsinki, in Finlandia appunto. Si tratta della conferenza internazionale sui linguaggi inventati da Tolkien che si tiene a cadenza biennale e sempre in luoghi diversi (le edizioni precedenti si erano svolte a Stoccolma, Anversa, Whitehaven in Inghilterra e Valencia). Moltissimi gli interventi interessanti, tra cui vogliamo segnalare: The Orthographies of Sindarin: An Essay in Literary Criticism e Recent and Unindexed Tengwar Specimina di J. ‘Mach’ Wust, Evolution of the Elvish scripts from Valmaric to the “Etymologies” of Qenya Alphabet di Damien Bador, Analyzing Elvish Vocabulary and Explaining the Word “hobbit “ di Roman Rausch e “On the points of her toes”: some notes on the development of the poem “Nieninque” di Måns Björkman. Nel programma è stata inserita la possibilità di partecipare la domenica alla messa luterana, che è stata celebrata da uno dei membri della conferenza, il sacerdote Petri Tikka, nella chiesa di Temppeliaukio, in finlandese, inglese e Quenya. Nella lingua degli Elfi sono stati letti solo un salmo e una lunga poesia, scritte entrambe da Tolkien, ma questo è stato sufficiente per ascoltare la meravigliosa melodia dei Primi nati. Stenström ha già scelto il luogo dove si svolgerà la sesta edizione dell'International Conference on J.R.R. Tolkien's Invented Languages, e questo ci permette di parlare del prossimo luogo: dal 6 al 9 agosto 2015, si svolgerà a Jenins, uno sperduto villaggio della Svizzera orientale. Sarà anche un posto insolito, ma presto diventerà un piccolo centro di cui si parlerà spesso. A ottobre 2013 è stato, infatti, aperto lì il Greisinger Museum. Si tratta di un sogno di un appassionato di Tolkien che è divenuto realtà. Bernd Greisinger ha voluto condividere con noi la sua collezione: ben 600 dipinti originali di oltre 100 artisti (tra cui Alan Lee, Ted Nasmith, Roger Garland, i fratelli Hildebrandt), 3000 libri, 7 anni di lavori e un costo di 2 milioni di euro. Il museo per ora ospiterà mostre, ma dal 2015 ci saranno anche convegni e conferenze. La prima sarà appunto quella dedicata alle lingue elfiche, in cui Bernd Greisinger sarà segretario oltre che squisito ospite.



L'Italia in coda

E l'Italia? Dopo tutte queste notizie, il panorama italiano è ben misero, proprio per l'assenza di luoghi e momenti dedicati all'approfondimento culturale. Qualcosa però si è mosso anche da noi. Piccoli segnali, ma che almeno fanno sperare sul futuro. Si stanno consolidando i Tolkien Seminar italiani, giunti alla quarta edizione, che hanno portato Tom Shippey, erede di J.R.R. Tolkien e maggiore studioso delle sue opere, a parlare davanti una sala gremita fino all’inverosimile. Lo studioso è stato ospite dell’Istituto Filosofico di Studi Tomistici e dell'Associazione romana studi Tolkieniani a Modena lo scorso 11 gennaio. Poco più di un mese dopo, Tolkien ha fatto ingresso all'università: il 18 febbraio, nel Dipartimento di Scienze dell’educazione dell’università di Bologna, Antonio Faeti ha tenuto un incontro dal titolo «Il lungo viaggio per Pianilungone». La notizia è importante perché Faeti è il fondatore della letteratura per ragazzi in Italia, docente all’università di Bologna per 25 anni e per altri 8 dell’Accademia di Belle Arti, grande pedagogo e narratore, ha pubblicato più di 40 libri, tra saggi e romanzi, ha scritto per le più prestigiose riviste di critica e ha diretto diverse collane editoriali per l’infanzia. Da anni presiede la giuria del «Bologna Ragazzi Award» alla Fiera internazionale del Libro per ragazzi di Bologna. La conferenza ha mostrato come le persone più illuminate capiscano l'importanza dell'autore del Signore degli Anelli. Ma il 2013 è stato anche l'anno del primo corso italiano su J.R.R. Tolkien, «Con lo Hobbit alla scoperta di Tolkien», tenuto sempre a Modena da gennaio a marzo sotto il coordinamento di Claudio Testi e il sostegno organizzativo dell'Istituto filosofico di studi tomistici. Di nuovo, si tratta del primo esempio in Italia di un corso strutturato in maniera accademica. Il successo del corso è stato tale da suscitare una sua prosecuzione informale nel Laboratorio tolkieniano, che è ancora in via di svolgimento a Modena, mentre fin da ora è annunciata la seconda edizione che partirà a gennaio 2014. Ad esso, si può aggiungere idealmente lo svolgimento di un seminario sulle lingue tolkieniane, «Le lingue e i canti degli Elfi». A cura di Gianluca Comastri – studioso e ricercatore, presidente di Eldalie – ospitato dall’Accademia Medioevo, il workshop si è svolto il 27 e 28 aprile a Lanuvio, vicino Roma. Come ogni anno, l'Associazione romana studi Tolkieniani ha tenuto i suoi seminari durante Lucca Comics and Games con l’obiettivo di approfondire alcuni aspetti delle opere dell’autore, anche su tematiche meno conosciute. I seminari si sono svolti dal 1 al 3 novembre nella splendida sede di villa Gioiosa, a Lucca. Le aule erano piene di appassionati e molti hanno dovuto rimanere fuori. Da segnalare le tematiche trattare: Un dialogo nel Riddermark di Wu Ming 4, lo scrittore autore di libri come Q, Altaj e soprattutto Stella del mattino, romanzo dedicato a Tolkien, C.S. Lewis e T. E. Lawrence; «Non farti mai beffe di un drago, pazzo di un Bilbo!», di Roberto Arduini dedicato alla figura letteraria del drago; Chi è Tom Bombadil? di Claudio Testi, che ha approfondito la figura più misteriosa di tutta l'opera tolkieniana.

Certo, per ora sono solo semi, ma se son rose...

4