Percorrendo la Contea… con Forge World



di Riccardo Moretti



I meno smemorati fra gli sparuti lettori di questa rubrica ricorderanno forse la puntata pubblicata sul numero di Endore del 2005, dal titolo “Miniature… in miniatura”, che passava in rassegna le molte “emissioni” di Games Workshop riguardanti gli Hobbit, confrontandole anche con quelle precedenti di Mithril. Dopo una dozzina di anni è stata Forge World, “succursale” di alto livello della stessa Games Workshop, ad aggiornare l’argomento con la presentazione di una serie di figurini in resina dedicati a personaggi della Contea, da utilizzare con il supplemento del gioco che porta il nome di uno dei capitoli finali del Signore degli Anelli. Anche chi non è giocatore, ma semplice collezionista, può comunque trovare interessante l’acquisto di queste mini-miniature (perdonate l’imbroglio linguistico…), a prezzi per la verità tutt’altro che economici, se non altro per un motivo che sveleremo in seguito.

Il primo hobbit che andremo a considerare è anche un… “primo cittadino”; si tratta di Will Piedebianco (Will Whitfoot):

L’unico vero e proprio ufficiale della Contea era il Sindaco di Pietraforata, eletto ogni sette anni alla Fiera Gratuita sui Bianchi Poggi, in occasione della grande festa Lithe di Mezza Estate. Il solo compito del Sindaco era di presiedere i frequenti banchetti festivi…”

ed è in una di queste gradevoli incombenze che Will è raffigurato, con un bel copricapo, giacca e panciotto, bastone da passeggio ed un aspetto florido che certamente non avrebbe potuto esibire dopo il periodo di prigionia nelle Cellechiuse:

Hanno preso per primo il Sindaco, il vecchio Will Piedebianco, e poi ne hanno imprigionati molti altri. E in questi ultimi tempi le cose tendono a peggiorare. Adesso li battono spesso”.

Chi riferisce queste notizie a Sam è Robin Tanabuca (Robin Smallburrow), ormai pentito di essere rimasto Guardacontea al servizio del “Capo”:

“…Lo sai che sono diventato Guardacontea sette anni fa, prima che incominciasse tutta questa storia. Era un modo per girare il paese e vedere gente, e sentire le notizie, e sapere dov’era la buona birra. Ma ora è diverso”.

Forge World ci mostra Robin con un cappello con la tradizionale piuma che contraddistingueva questi “poliziotti” distribuiti nei quattro Decumani, e con un grosso bastone nella mano destra, mentre con la sinistra sembra fare un cenno di diniego:

Non è permesso”, disse Robin.

Se sento ancora ripetere non è permesso”, disse Sam, “ti assicuro che mi arrabbio”.

Chi attendeva da tempo il momento opportuno per ribellarsi agli sgherri che imperversavano nella Contea era il vecchio Cotton (Farmer Cotton):

Bene, bene!”, gridò Cotton. “Allora è finalmente arrivato il momento! Da un anno ormai le mani mi prudevano, ma la gente non voleva aiutarmi. E io dovevo pensare a mia moglie e a Rosie. Questi non rispettano nulla. Ma ora andiamo, ragazzi! Lungacque si ribella! Dobbiamo dare una mano!”.

Ecco quindi una bella miniatura del vecchio ma ancora robusto ed energico Tom, mentre brandisce un grosso forcone, vestito di una corta tunica e di un piccolo gilet, con il volto contornato da due enormi “favoriti”.

Anche al “Capo” che si era stabilito a Casa Baggins viene dedicato un figurino. Lotho Sackville-Baggins, elegantemente agghindato, tiene in mano quello che è sicuramente un libro contabile, dove avrà annotato quanto accumulato dopo essere sceso a patti con Sharkey:

Incominciò tutto con Pustola, come lo chiamiamo noi”, disse Cotton; “e incominciò appena siete partito voi, signor Frodo. Aveva delle strane idee, quel Pustola. Voleva essere lui il proprietario di tutto, e comandare la gente. Presto si scoprì che possedeva infatti già più di quanto gli spettasse; e continuava ad accaparrare roba, e tutti si domandavano da dove prendesse i soldi: mulini e osterie, piantagioni di erba-pipa e fattorie. A quanto pare, aveva già comperato il mulino di Sabbioso prima di installarsi a Casa Baggins”.

Pensate al mulino di Sabbioso. Pustola lo demolì non appena si fu insediato a Casa Baggins. Poi chiamò un branco di loschi individui a costruirne uno più grosso, e lo riempì di ruote e di aggeggi stranieri. Solo quello stupido di Ted ne fu contento, e adesso lavora lì, e pulisce le ruote per far piacere agli Uomini, mentre suo padre era il Mugnaio e il padrone…”

La miniatura di Ted Sabbioso (Ted Sandyman) lo rappresenta con un grembiule da lavoro e una grossa mazza nella mano sinistra.

I figurini appena descritti, insieme ad altri prodotti da Forge World (c’è anche Folco Boffin, il buon amico di Frodo) si prestano ottimamente alla creazione di un diorama ambientato nella Contea, e a questo punto possiamo svelare che il marchio britannico ha pensato anche a ciò, presentando un "Hobbit Hole Terrain Set", che, opportunamente completato con erbetta e altro materiale da modellismo, fornisce un delizioso scenario atto ad ospitare miniature di hobbit (le immagini sono quanto mai eloquenti).

Per concludere, dopo questa indigestione di prodotti Forge World (e quindi Games Workshop), segnaliamo almeno un’uscita della ormai classica serie “Fellowship” di Mithril, l’arrivo di Gandalf a Hobbiton, prima della “festa a lungo attesa” (Gandalf brings fireworks to the shire – MZ662): in questa “vignetta” il mago saluta due ragazzini hobbit sollevando il cappello a punta. Desta invero qualche perplessità il carretto a due ruote, un po’ troppo squadrato e spigoloso; si può affermare che Games Workshop, qualche anno fa, aveva fatto meglio. Quindi, non la prova migliore di Mithril, da cui attendiamo un futuro pronto riscatto.