di Enrico Imperatori
Piante ed arbusti son tutti suoi armenti,
primo tra i vecchi, da immemore tempo,
pasce nel folto di selve frementi
piccol virgulto e vetusto ceppo.
Dispensa credito e monimenti
ai minuti amici cui offre scampo,
scortandoli seco, riconoscenti,
d'inceder sicuri ora senza inciampo.
S'avvedon si del fortuito evento
cogliendo lesti la grande magia,
la vitalità di quei luoghi antichi.
Ora i racconti sollevano il manto
che cela e protegge dalla follia,
della cupidigia, gli aviti tronchi.
di Enrico Imperatori
Di guerra gl’echi, e di distruzione,
giungon per voce dei piccoli nati,
pastor non puote ch'entrar in azione
sentendo insidiati i greggi suoi amati.
S'appresta pronta la convocazione
nel fitto bosco sotto astri nascenti,
giungon i padri alla consultazione
a muover guerra ai poteri crescenti.
Lesta si desta l'intera foresta,
ancestral forza sin ora sopita,
come tempesta che lacera e spazza
cala sul male con foga funesta,
risana la terra offesa e ferita,
l'umana bramosia infrange e spezza.